ANCONA – Apriranno domani nelle Marche le prenotazioni per la vaccinazione anti Covid con il nuovo siero proteico, il Novavax. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, il quale ha spiegato che le dosi saranno disponibili dall’inizio del mese di marzo.
Si tratta di un vaccino basato su un sistema per così dire più “classico” basato su proteine, che si differenzia da quelli utilizzati finora contro il Sars-Cov-2 come ad esempio i sieri ad mRna (Pfizer e Moderna) o a vettore virale (AstraZeneca e Jonsons & Jonsons), una tecnologia già impiegata per altri vaccini come quelli contro l’epatite B e il papilloma virus.
Un vaccino che proprio per questo potrebbe superare le resistenze di chi ancora non si è sottoposto alla vaccinazione per paura dei sieri giudicati dai no-vax come sperimentali. «Ci sono molte persone che ci hanno contattato – ha detto Saltamartini – perché finora hanno resistito alla vaccinazione per ricevere la somministrazione di questo nuovo farmaco».
Parlando della quarta dose per gli immunodepressi, l’assessore alla Sanità ha spiegato che dopo la circolare del commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, «cominceremo la somministrazione dal primo marzo» puntualizzando che saranno gli ospedali e i centri che hanno in carico queste persone ad occuparsi della somministrazione.
Entrando nel merito della copertura vaccinale contro il virus, ha aggiunto: «L’Aifa ha ripetuto che la validità, soprattutto per fasce d’età sotto i 50 anni, ha una durata non superiore ai quattro mesi, dunque dobbiamo verificare quello che succede».
In ogni caso Saltamartini è tornato ha sottolineare l’importanza della vaccinazione anche alla luce del «pericolo di varianti» che possono svilupparsi specie nei paesi «in cui i vaccini non sono utilizzati». «Nel piano inviato al Ministero non smantelliamo i punti di vaccinazione – spiega – ma li alleggeriamo con il personale che viene restituito alle cure dei pazienti».
Parlando con i giornalisti l’assessore alla Sanità è intervenuto anche sul caso Mario, il 43enne marchigiano tetraplegico che ha chiesto di accedere al suicidio medicalmente assistito: «Per quanto ne possa sapere, nessun medico del servizio sanitario regionale è disposto a somministrare il farmaco a Mario» ha detto, dopo l’assenso da Asur all’utilizzo del Tiopentone per come farmaco per l’eutanasia.
«Non c’è nessun provvedimento – conclude – che possa imporre a un medico la somministrazione del farmaco, c’è l’obiezione di coscienza».