ANCONA – Ha avuto via libera a maggioranza, la proposta di legge che istituisce un elenco regionale degli operatori sociosanitari. La pdl a iniziativa dei consiglieri di Fratelli d’Italia Elena Leonardi, Nicola Baiocchi, Andrea Assenti, Marco Ausili, Pierpaolo Borroni, Carlo Ciccioli e Andrea Putzu, dei Civici Marche Giacomo Rossi, e della Lega Giorgio Cancellieri, Marco Marinangeli, Andrea Maria Antonini, Mirko Bilò, Chiara Biondi e Anna Menghi e di Forza Italia Jessica Marcozzi è stata approvata nella seduta di ieri del Consiglio regionale con 19 voti favorevoli, 10 astenuti e 1 contrario.
L’obiettivo del provvedimento, è quello di riconoscere la figura professionale dell’Operatore socio sanitario, di valorizzare le competenze e la formazione adeguata e di qualità, tramite l’istituzione dell’elenco in modalità telematica presso la Giunta regionale, comprendente sia i nominativi degli operatori che gli enti di formazione accreditati dalla Regione Marche.
Con l’istituzione dell’elenco, viene garantito un quadro chiaro sia sul fronte della formazione professionale che dei servizi sanitari e sociali, così da rendere più accessibile la conoscenza degli organismi di formazione accreditati e dei corsi per il conseguimento della qualifica.
La Regione assicurerà specifici controlli sui corsi in modo da garantirne la qualità. Un legge che è stata condivisa da tutte le forze politiche di centrodestra, critico il centrosinistra.
Il dem Romano Carancini ha affermato che «ancora una volta la maggioranza di Acquaroli chiude la porta a ogni forma di dialogo con l’opposizione, bocciando una serie di contributi migliorativi che il Partito Democratico aveva avanzato in sede di approvazione della legge regionale per l’istituzione dell’elenco degli operatori socio sanitari e degli enti accreditati per la formazione».
Il Pd aveva presentato 7 emendamenti per arricchire e potenziare l’impianto generale della legge, «che condividiamo e riteniamo importante. Si trattava, in larga parte – prosegue -, di integrare la legge con elementi di maggiore trasparenza a favore dei cittadini che andranno ad attingere dal nuovo elenco le prestazioni professionali di cui necessitano».
Fra le proposte dei dem quella di rendere espliciti i percorsi formativi degli operatori, compresi gli eventuali aggiornamenti professionali, valorizzare l’impegno degli istituti superiori secondari che investono nella preparazione delle professioni socio sanitarie, rafforzare i sistemi di controllo sui corsi rispetto alle presenze e all’idoneità dei docenti. «Il risultato finale è una legge che disattende e svilisce i suoi stessi obiettivi» conclude Carancini.