ANCONA – Nelle Marche è emergenza denatalità. Nel 2018 i bambini venuti al mondo (nati vivi) sono stati 10.171, il 22,9% in meno rispetto al 2012 e ben il 29,8% in meno rispetto al 2008. Insomma, in dieci anni i bambini nati da genitori marchigiani sono diminuiti di quasi 1/3. Che cosa fare nel concreto per cercare di risolvere il problema della denatalità? Se ne discuterà sabato 8 febbraio alla Rotonda a Mare di Senigallia in occasione della prima conferenza regionale per la famiglia, promossa da Regione Marche con il forum delle associazioni familiari, l’Anci e il Comune di Senigallia.
Obiettivo dell’iniziativa è sviluppare un percorso partecipato sulle nuove politiche familiari per il futuro delle Marche, insieme ad esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che si confronteranno su azioni e interventi in favore delle famiglie. Tema dell’incontro “Denatalità: un’emergenza che interroga la politica”. Il dibattito prenderà spunto da uno studio su “La famiglia nelle Marche tra crisi e mutamenti” redatto dell’università degli studi di Urbino.
«Lo scopo di questa conferenza è quello di una riflessione oggettiva e la più scientifica possibile sul tema della denatalità – spiega l’assessore all’istruzione, al lavoro, alla formazione e alla famiglia Loretta Bravi -. La conferenza non è la festa della famiglia che abbiamo già fatto sui territori, ma si propone di radunare i vari stakeholders per vedere quali politiche siano necessarie per sfuggire a questo dilemma che non è solo marchigiano, ma nazionale. La prima sessione prevista per la mattina lavorerà sull’analisi della denatalità nelle Marche. La seconda, invece, sarà un invito alle parti sociali, alle aziende, alle imprese del terzo settore, alle università e alle associazioni delle famiglie a pensare insieme a una politica non solo di sostegno alla famiglia, ma di rilancio».
«L’obiettivo della conferenza è metterci tutti insieme e valutare che cosa fare nell’immediato per questo problema – afferma Paolo Perticaroli, presidente del forum delle famiglie della regione Marche -. Parliamo di un tema che coinvolge tutti, oserei dire che è l’emergenza più importante che dobbiamo affrontare non a livello regionale, ma nazionale. La Regione ha fatto molto per la famiglia in questi anni, ma è fondamentale fare squadra con tutti i soggetti coinvolti per fare in modo che fra cinque anni si possa parlare di una inversione di tendenza. Servono riforme radicali e un scatto culturale a tutti i livelli che mettano le giovani coppie in condizione di avere figli».
L’assessore Bravi, nel presentare l’evento, ha ricordato i 46,7 milioni di euro messi in campo dalla Regione tra il 2015 e il 2019 per le politiche sociali a favore di famiglie e minori. «La Giunta ha visto nella famiglia un nuovo welfare, un investimento, una risorsa umana e sociale che non va “assistita” ma sostenuta. Nonostante la sua attuale fragilità, la famiglia è la locomotiva del paese – ha dichiarato -. Nelle nostre azioni ci siamo focalizzati su tre punti: natalità, genitorialità e conciliazione tempo di vita e tempo di lavoro. Abbiamo stanziato circa 47 milioni di euro per: voucher per i nido, sostegno delle rette scolastiche, trasporto scolastico dei minori disabili, fascia dello 0-6, aiuto pomeridiano per i compiti, centri estivi, centri per le famiglie. Abbiamo investito anche sul rifinanziamento gli oratori come luoghi di aggregazione e di crescita e abbiamo aderito alla piattaforma del Network Family del Trentino che prevede una progettazione innovativa e sinergica di ciò che serve negli ambiti territoriali. Ultimo provvedimento in ordine di tempo è l’istituzione di corsi per la biofertilità richiesti dalla consulta e a cui tengo molto: significa educazione alla sessualità rivolta alle coppie e anche agli adolescenti».
Per l’assessore alle pari opportunità del Comune di Senigallia, Ilaria Ramazzotti, «l’argomento della natalità è importantissimo e tocca tutti i Comuni che ogni anno vedono diminuire le classi nelle scuole. Se mancano i bambini manca il futuro. È un grande impoverimento per tutta la società».
La Conferenza regionale per la Famiglia si svolgerà dalle 9.30 alle 18.30 ed è aperta al pubblico. Inoltre, è riconosciuta come giornata di formazione per insegnati, per amministratori e dipendenti dei Comuni marchigiani.
ALTRI DATI – Dai dati presenti nel citato studio condotto dall’Università di Urbino, emergono numeri preoccupanti. Nel periodo 203-2017 le Marche si collocano al secondo posto in Italia per calo delle nascite (-15%), precedute solo dall’Umbria (-17%). Inoltre, nella nostra regione l’età media della donna al parto ha raggiunto i 32,3 anni nel 2018; nel 2011 era di 31,5 anni. Il numero medio di figli per donna è di 1,22 nel 2018, era di 1,42 nel 2011. L’andamento discendente delle nascite coinvolge tutte le province marchigiane (media regionale -29,8%). Nel periodo 2008-2018, Ancona scende del 33,8%, seguita da Pesaro e Urbino (-32,5%), Ascoli Piceno (-29%); Macerata (-24,5%) e Fermo (-22,3%).
In Italia, oltre all’età in cui si diventa genitori, cresce anche l’età del primo matrimonio: nel 2017 gli sposi avevano in media 33,6 anni e le spose 31,3. Nelle Marche i nati all’interno del matrimonio durante l’anno 2017 sono stati il 65,3%: erano l’89,5% nel 2002 e il 79,4% nel 2008. Cresce la quota dei nati al di fuori del matrimonio: 34,7% nel 2017 (dato sopra la media nazionale che si attesta al 30%); 10,5% nel 2002 e 20,6% nel 2008. Nel periodo 2008-2017 il calo dei matrimoni registra un -22% a livello nazionale; nelle Marche il calo raggiunge il -30% e presenta il picco più negativo nella provincia di Macerata, dove raggiunge una variazione del -34%. Nelle Marche però ci sono anche famiglie numerose, con tre o più figli minori che rappresentano il 2,37% del totale. Nel 2018 sono circa 10.466, nel 2011 erano 10.396.