ANCONA – Le Marche fuori dal podio per la prestazione energetica degli immobili. La notizia, dopo il via libera in UE alla direttiva sul tema delle cosiddette “case green” emerge da un’indagine di Acea che prende in considerazione variabili come gli Ape green, con focus sulle emissioni di CO2 e gli indici di consumo medio di energia rinnovabile e non rinnovabile.
Secondo questi parametri la regione Marche non si classificherebbe tra primi tre posti occupati da Val D’Aosta, prima per l’elevato numero di attestati di prestazione energetica Ape (22,1%) – superiore alla media italiana di 14,3% di attestati – e per l’indice di consumo medio di energia rinnovabile (40,8 kWh/m2 anno), Trentino Alto Adige e Lombardia.
Per quanto riguarda la direttiva EPBD per la neutralità climatica entro il 2050, il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona Stefano Capannelli ha affermato: «Gli ordini seguiranno, con estrema attenzione, l’evoluzione della norma in Italia. È assolutamente importante che si programmino le attività con tempi di esecuzione reali e fattibili, in modo che non si possano generare sconsiderati aumenti della domanda non correlati alle capacità di offerta di lavoro e della progettazione. Infine dovranno essere trovati gli idonei strumenti finanziari».
L’ordine dorico dedica la propria Assemblea degli iscritti proprio al tema dell’ ingegnere come protagonista della transizione energetica. Al centro dell’Assemblea dell’Ordine degli Ingegneri di Ancona, in programma venerdì 17 maggio, a partire dalle 17.00, presso il Seebay Hotel di Portonovo, vi è la possibilità di misurare e raffigurare, con interventi ad hoc, l’apporto concreto e immancabile delle discipline ingegneristiche all’itinerario della transizione ecologica, dall’approvazione del PNRR all’avvento del REPowerEU. Focus specifici saranno dedicati alle conseguenze del decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che punta a imprimere una decisa spinta alle comunità energetiche rinnovabili (Cer), vale a dire ad accelerare la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti pulite. Si tratta di un’avanguardistica evoluzione delle politiche e delle strategie nell’industria dell’energia che trova nell’implementazione delle Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile (CACER) un campo d’applicazione prioritario.
Sulla scorta di diverse esperienze europee, per lo più tedesche, con il nuovo Decreto sulle CACER si è arrivati a definire un quadro normativo affidabile, razionale e implementabile. Si prefigurano forme di incentivazione per diverse tipologie di configurazioni di “autoconsumo diffuso”. In particolare, è previsto un incentivo in tariffa rivolto a tutto il territorio nazionale (dal piccolo Comune alla città metropolitana) per una potenza massima agevolabile di 5 gigawatt, con un limite temporale fissato a fine 2027 e di un contributo a fondo perduto indirizzato ai territori dei Comuni sotto i 5mila abitanti a valere sui fondi stanziati dal Pnrr (2,2 miliardi di euro) per una potenza agevolabile di almeno 2 gigawatt fino al 30 giugno 2026 e cumulabile con l’incentivo in tariffa.
Durante l’evento sarà approfondito come le competenze tecniche degli ingegneri siano essenziali per la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla transizione energetica, nonché per lo sviluppo di modelli di autoconsumo energetico efficienti e sostenibili. Dal regulatory design alla fase di implementazione, l’ingegnere svolge, infatti, un ruolo chiave nell’identificare e affrontare le sfide tecniche e normative legate alle CACER divenendo una figura imprescindibile nella definizione delle politiche, delle strategie e dei sistemi di regolazione nell’industria energetica.