ANCONA – «In queste prime giornate non si sono registrare grosse disfunzioni legate al Green pass». L’assessore regionale con delega al Lavoro, Stefano Aguzzi, fa il punto della situazione dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione verde nei luoghi di lavoro, scattato venerdì 15 ottobre.
Secondo l’assessore servirà ancora qualche giorno per avere contezza dell’impatto dell’introduzione della nuova norma nel mondo del lavoro, ma intanto «ad oggi non si sono verificate grosse disfunzioni». I marchigiani sprovvisti del Green pass stanno puntando «a fare i tamponi e ad essere presenti nei luoghi di lavoro, più che altro c’è la difficoltà a trovare i punti dove poter fare i tamponi e spero che le farmacie siano in grado di organizzarsi e di continuare a dare questa risposta».
Nella giornata di domenica e anche ieri, sono state lunghe le code apparse davanti alle farmacie della regione, dove in tanti, non vaccinati, si sono messi in fila per il tampone antigenico rapido, il test che se negativo consente l’ottenimento del Green pass, in un quarto d’ora circa, ma che va ripetuto ogni 48 ore, tempo di validità del test.
«Se manca qualche lavoratore sul posto di lavoro per qualche giorno la cosa non appesantisce le attività – prosegue -, se magari la situazione invece si protrae nel tempo, potrebbe succedere». L’assessore coglie l’occasione per ricordare che il vaccino contro il Covid «è l’unico vero mezzo per poter porre fine a questo stato di emergenza e a questa pandemia».
Aguzzi osserva infatti che «se quest’anno non ci fossimo vaccinati, in questa fase ci ritroveremmo come lo scorso anno, con gli ospedali pieni, con le imprese in difficoltà e con tante attività inibite alle loro normali funzioni». L’invito dell’assessore al Lavoro è dunque quello di aderire alla campagna vaccinale, «poi nel rispetto anche delle opinioni diverse spero che si riesca a gestire bene la fase dei tamponi per poter garantire tutte le attività di lavoro».
«Se continuerà ad andare tutto nel miglior modo possibile – conclude – spero anche che possa cessare questa fase emergenziale, così da poter riprendere le normali attività nei prossimo mesi, senza dover più fare tamponi».