ANCONA- «Dopo oltre cinque anni di intenso lavoro è giunto a termine il mio compito di Garante dei diritti della persona, un’istituzione regionale che spero di aver contribuito a rafforzare, avvicinandola maggiormente ai cittadini. Ho cercato di esercitare il ruolo rispettando i criteri di autonomia e indipendenza, avendo come punto di riferimento i principi contenuti nella nostra Costituzione e nelle leggi che tutelano i diritti delle persone».
Questo un estratto della lettera aperta scritta dal Garante regionale dei Diritti, Andrea Nobili. Una lettera per salutare e ringraziare chi in questi anni ha supportato l’attività della stessa Autorità di garanzia. Allo scoccare dei 5 anni, Nobili annuncia il ritiro della sua candidatura per il prossimo mandato, sul quale nei prossimi giorni sarà chiamato a decidere il Consiglio regionale nell’ambito di un ampio pacchetto di nomine: «Mi ero dichiarato disponibile a continuare il mio impegno, anche a seguito degli inviti ricevuti dai settori più vari, dal mondo dell’avvocatura, dalle realtà del contesto penitenziario, da ordini professionali e operatori del sociale. Tuttavia, non vedo più le condizioni per proseguire, essendo la formazione e la sensibilità culturale del sottoscritto ritenute, a ragione, non in linea con gli orientamenti della maggioranza che oggi governa la Regione. Formazione e sensibilità culturale che, comunque, non hanno mai prevaricato la funzione super partes che spetta al Garante. Ritiro la mia candidatura con l’auspicio che la stessa maggioranza e, per quanto gli compete, anche l’attuale opposizione, sappiano individuare una figura indiscutibilmente non di parte, esperta e competente, con un profilo autorevole, in grado di interloquire nel migliore dei modi con i cittadini e con le istituzioni».
Infine, il richiamo a chi, in questi anni, ha fornito il proprio contributo al lavoro dell’Autorità di garanzia. «Ringrazio sinceramente – conclude Nobili – i tanti con cui ho collaborato nel portare avanti i compiti che mi ero assunto, senza il loro supporto sarebbe stato tutto più difficile. Soggetti privati e pubblici che hanno consentito la realizzazione dei vari progetti messi a terra in questi anni. Saluto anche il Coordinamento nazionale dei Difensori civici, che ho avuto l’onore di presiedere e che, sono certo, saprà valorizzare sempre più il tema della trasparenza amministrativa. Torno a tempo pieno alla professione di avvocato, arricchito da un’esperienza unica, durante la quale ho cercato di coniugare sensibilità sociale e tutela dei diritti, soprattutto delle persone in difficoltà, come bambini e adolescenti fragili, detenuti e persone discriminate. Continuerò a impegnarmi, nell’ambito del diritto minorile e di famiglia, nel settore penale e penitenziario, portando con me quel bagaglio di umanità che l’esperienza di Garante mi ha lasciato. Perché ho ben presente quello che diceva uno straordinario giurista, tra i padre della nostra Costituzione, Piero Calamandrei, per il quale il segreto della Giustizia sta in una sempre maggior umanità».