ANCONA- Pubblicato sul bollettino ufficiale regionale il secondo bando “Impresa e lavoro 4.0”, che mette a disposizione circa 7 milioni di euro del Por Fesr 2014-2020, per favorire nuovi investimenti nell’ottica del Piano nazionale industria 4.0.
Dopo il precedente bando, che ha finanziato 90 progetti, di cui 20 nell’area sismica, con l’attivazione di oltre 30 milioni di investimenti e 180 inserimenti in azienda, anche quest’anno la Regione sostiene i processi di innovazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali da parte delle micro, piccole e medie imprese (Mpmi) del suo territorio. «Con questo nuovo bando, rispondendo alle richieste delle associazioni di categoria e del territorio, abbiamo semplificato ulteriormente le procedure di accesso e ampliato la platea dei beneficiari, includendo i settori dell’edilizia e del terziario avanzato», spiega l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora.
In particolare, saranno a disposizione 1.9 milioni per le imprese dell’area del cratere sismico e dei comuni limitrofi. Le agevolazioni previste andranno alle Mpmi che propongono di realizzare programmi di investimento sulle nuove tecnologie digitali e applicarle alle attività strategiche: dalla logistica alla produzione, dalla produzione alla vendita e al marketing fino ai servizi post-vendita a supporto del cliente.
Gli interessati potranno inviare il proprio progetto dall’11 febbraio al 3 aprile 2019. Il bando prevede l’inserimento di almeno un tirocinante, per un periodo di sei mesi, in possesso di titoli di studio o esperienza lavorativa significativa sulle nuove tecnologie digitali. La richiesta potrà essere accompagnata da un progetto di qualificazione e sviluppo delle competenze interne o nuove assunzioni.
«Alle imprese ammesse al finanziamento, oltre a un contributo in conto capitale per gli investimenti, verrà riconosciuto un contributo per la spesa del tirocinante aziendale ed, eventualmente, un ulteriore contributo per la trasformazione del tirocinio in contratto di lavoro o per l’assunzione di lavoratori aggiuntivi – sottolinea l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora -. Questo sarà possibile grazie all’interazione tra i fondi Fesr (sviluppo regionale) e Fse (lavoro), per garantire che l’investimento tecnologico abbia un’immediata ricaduta occupazionale».