ANCONA – Sono circa 7 al momento i casi confermati di influenza stagionale nelle Marche, rilevati dal Laboratorio di Virologia dell’ospedale regionale di Torrette. Il virus quest’anno è in netto anticipo rispetto al passato, spiega il virologo Stefano Menzo, sottolineando che in passato solitamente il periodo in cui faceva la sua comparsa era quello natalizio.
I casi riguardano per ora «in prevalenza la popolazione pediatrica» spiega, e anche se «non sono molti» il virologo osserva che «l’anno scorso di questi tempi non avevamo nessun caso» anche perché c’era l’obbligo della mascherina. Il professor Menzo raccomanda la vaccinazione specie per le persone ultra sessantacinquenni e per le persone a rischio.
Il virologo fa notare che dopo due anni di restrizioni adottate per ridurre la diffusione del Covid, il virus influenzale è circolato di meno per cui le persone non contraendo l’infezione da tempo ora sono meno protette.
La situazione negli ambulatori pedatrici
«Abbiamo gli ambulatori pieni di bambini a infezioni respiratorie di natura virale, virus parainfluenzali e anche qualche caso di influenza stagionale» spiega il pediatra Giuseppe Pino Cicione, medico della rete dei pediatri sentinella e segretario provinciale FIMP.
«Ancora non abbiamo avuto casi di virus respiratorio sinciziale – spiega -, ricordando che l’anno scorso ci fu una ondata nella prima infanzia – ma ci aspettiamo comunque dei casi, per questo restiamo vigili. Anche il pediatra raccomanda la vaccinazione soprattutto nella popolazione pediatrica a rischio, ovvero bambini cardiopatici, asmatici, e con altre patologie che li espongono al rischio di complicanze.
I pediatra raccomanda la vaccinazione anti-influenzale per i bambini dai sei mesi ai sei anni. Gli stessi pediatri della nostra Area Vasta eseguono gratuitamente la vaccinazione e hanno disponibilità dei vaccini forniti dall’Azienda Sanitaria. «Inoltre – conclude Cicione – si stanno mescolando i sintomi Covid con quelli influenzali. Il virus Covid è imprevedibile e continua a circolare: anche oggi ho avuto due casi in ambulatorio, si tratta tuttavia solo della punta dell’iceberg – conclude – perché molti fanno l’autotest che spesso sfugge al tracciamento».