ANCONA – Sindacati di categoria e dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro hanno manifestato in sit-in davanti agli uffici di Ancona, nell’ambito dello stato di agitazione che prelude allo sciopero nazionale del 18 marzo proclamato da Fp Cgil, Fp Cisl, Uilpa, Flp, Confintesa, Confsal Unsa e Usb, il quale sarà preceduto da ulteriori manifestazioni che si terranno il 4 marzo.
Al centro della protesta gli uffici sotto organico e l’esclusione del personale degli ispettorati del lavoro dalla indennità di amministrazione prevista per tutte le amministrazioni dello Stato che applicano il contratto collettivo nazionale del lavoro delle funzioni centrali, ad eccezione delle agenzie strumentali del ministero del Lavoro, tra cui appunto l’ispettorato.
Giorgio Paterna, Fp Cgil Ancona, spiega che «ad Ancona gli organici si sono dimezzati nel corso degli ultimi anni: sono passati da 80 agli attuali 41. In questa situazione, si ampliano le competenze degli ispettori alla sicurezza sul lavoro e, contemporaneamente, si discriminano nel riconoscimento delle indennità ministeriali. È uno svilimento intollerabile se si considerano il carico e l’importanza dell’attività di questi lavoratori contro l’illegalità diffusa nei luoghi di lavoro».
«Inspiegabilmente siamo stati esclusi dalla perequazione dell’indennità di amministrazione riconosciuta a tutto il comparto dei ministeri» aggiunge Jessica Palestri, Rsu Fp Cgil dell’Ispettorato del Lavoro di Ancona, nel rimarcare che «l’Inl (ispettorato Nazionale del Lavoro, ndr), è nato nel 2017 a costo zero: eravamo Ministero del Lavoro e ancora oggi ne portiamo ancora il contrassegno, poi siamo stati trasferiti a questo nuovo ente che sulla carta è un agenzia, ma nei fatti, non è mai partita».
La Rsu evidenzia che ad Ancona l’ispettorato territoriale del lavoro è sotto organico: «Siamo appena una quindicina di ispettori ordinari e 3 tecnici, che devono coprire tutto il territorio dell’anconetano. Ci battiamo ogni giorno contro il lavoro nero, a presidio della legalità, contro gli appalti illeciti e il caporalato, ma dobbiamo farlo ad armi spuntate, perché non abbiamo risorse, né economiche, né di personale e ci battiamo tra mille difficoltà». La richiesta dei lavoratori è quella di «non essere discriminati dai nostri ex colleghi dei ministeri e di avere anche noi la perequazione dell’indennità di amministrazione».
«Ci sentiamo lavoratori di serie B» spiega Federico Fiorin, coordinatore regionale Fp Cgil, il quale chiede al governo «di mettere risorse sugli Ispettorati, sia come indennità, che come risorse per la formazione degli ispettori che oggi hanno nuove competenze. Se vogliamo fare veramente sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro – aggiunge – non bastano gli slogan: servono risorse economiche, formazione e nuove assunzioni».