ANCONA – Il maltempo, il caro vita e la possibilità di tornare a viaggiare all’estero stanno sottraendo una quota di turismo italiano alle strutture ricettive che per ora registrano un calo di presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche se per agosto campeggi ed alberghi sono tutti pieni.
Se le spiagge sono affollate, il calo di presenze è visibile nelle piazze e nel lungomare delle località costiere come ad esempio Sirolo, Numana e Marcelli, dove per ora lo struscio appare sottotono. «Da metà maggio – dice Emiliano Pigliapoco, consigliere regionale Federalberghi – le prenotazioni partite alla grande tra marzo ed aprile, si sono arrestate in seguito all’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e parzialmente le Marche, tanto da far arrivare anche alcune disdette. Ovvio – aggiunge – che in un contesto del genere non sono stati pochi quelli che hanno optato per prenotare altrove, piuttosto che venire nelle Marche, anche se da noi non ci sono stati gli stessi danni che si sono verificati in Emilia Romagna».
Ma la paura è un’emozione che condiziona e che in questo caso ha frenato un po’ anche il turismo. Se ne parla poco ma «sono diverse le persone che hanno ancora paura di fare il bagno in mare perché pensano che i fiumi abbiamo trasportato sostanze inquinanti o che hanno timore di consumare il pesce per le stesse ragioni», una situazione lamentata anche dai pescatori che rilevano un forte calo del prezzo del pescato, nonostante in estate la richiesta di pesce fresco registri un’impennata.
A scoraggiare c’è anche il caro vita che pesa sulle tasche degli italiani: «Chi ha soldi a sufficienza per viaggiare, dopo essere rimasto in Italia gli ultimi anni a causa della pandemia, quest’anno ha riscoperto il piacere di tornare a viaggiare all’estero – dice – e anche se registriamo una crescita degli stranieri che arrivano nelle Marche per trascorrere le vacanze, questi non riescono a compensare il calo, seppur moderato, di turisti italiani». I turisti italiani, aggiunge, «sono molto più attenti a spendere e alcuni, per risparmiare, preferiscono orientarsi, su strutture un po’ più lontane dalla costa».
Eppure, le premesse per recuperare una stagione turistica partita con abbondante ritardo a causa delle condizioni meteo poco favorevoli ci sono tutte e come spiega Federalberghi, «per agosto le strutture alberghiere registrano il pienone così come anche i campeggi».