Ancona-Osimo

Disoccupazione in calo, Mazzucchelli: «Occorre interfacciare le linee di sviluppo delle Marche con la formazione»

Il numero di occupati a marzo 2023 in Italia supera quello di marzo 2022 dell’1,3%. Nelle Marche i problemi segnalati dalla segretaria regionale Uil sono precarietà ed emigrazione dei giovani

ANCONA – «Bisogna interfacciare le linee di sviluppo della Regione con la formazione, ma questo richiede una pianificazione strategica». Lo dice la segretaria regionale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli, nel commentare i dati Istat relativi all’occupazione. Il numero di occupati a marzo 2023 supera quello di marzo 2022 dell’1,3% (+297mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa.

Il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,9 punti percentuali, sale di +0,5 punti anche in questa classe di età (+0,5 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. Rispetto a marzo 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,1%, pari a -106mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,2%, pari a -281mila).

Claudia Mazzucchelli, segretaria Uil Marche

Tra le criticità segnalate da Mazzucchelli nelle Marche, la precarietà e l’emigrazione dei giovani a caccia di un lavoro più stabile, con maggiori possibilità di carriera e remunerazione. Secondo la sindacalista nelle Marche «occorre incentivare, con una visione condivisa, l’occupazione, coniugando le istanze dei lavoratori con le esigenze del territorio. Molti giovani marchigiani emigrano in altre regioni – spiega – se non addirittura all’estero per cercare migliori opportunità di lavoro, sia in termini di retribuzione che di solidità del rapporto di lavoro».

«Nella nostra regione – aggiunge – gran parte dell’occupazione è a tempo determinato e c’è un numero molto elevato di lavoratori con contratto di somministrazione. Non solo, occorre creare una maggiore connessione tra il progetto di sviluppo, la scuola e il sistema della formazione, con una ‘narrazione’ condivisa tra lavoro e competenze dei lavoratori, spesso non adeguatamente formati o al contrario sotto occupati e sotto retribuiti rispetto alle loro competenze».

Stabile il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni. Confrontando il primo trimestre 2023 con quello precedente, si registra un incremento del numero di occupati, +0,4%, pari a +90mila unità. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro, +0,6%, pari a +12mila unità, e alla diminuzione degli inattivi, -1,0%, pari a -125mila unità.