Ancona-Osimo

Marche: l’occupazione torna a crescere

Nel 2018 si sono registrati 22mila posti di lavoro in più rispetto al 2017, anche se il dato è ancora sotto al 2008, anno in cui è iniziata la crisi. Aumenta la precarietà

Buone notizie sul fronte occupazionale nelle Marche: dopo 3 anni di calo, l’occupazione torna a crescere nel 2018. Sono 22mila i posti di lavoro in più rispetto al 2017, ma ancora sotto al dato del 2008, anno in cui è iniziata la crisi.
Questi i dati dell’Istat, pubblicati il 13 marzo ed elaborati dall’IRES CGIL Marche.

Nelle Marche, il numero degli occupati è salito a 638mila unità, ovvero 22 mila occupati in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un +3,6%, in positiva controtendenza rispetto al dato nazionale (+0,8%) e a quello delle altre regioni del Centro Italia (+0,8%).
Bisogna ricordare, però, che l’Istat considera occupati tutti coloro che, nella settimana di riferimento, hanno svolto almeno un’ora di lavoro.

L’aumento interessa il lavoro dipendente, in particolare il settore delle costruzioni (+4,8), quello dei servizi (+3,4%), il settore industriale-manifatturiero (+3,3%) e l’agricoltura (+9,1%). Il dato positivo interessa sia la componente maschile (+3,4%) sia quella femminile (+3,8%).
Il lavoro indipendente, invece, continua a diminuire: -2,8%, passando dai 156mila occupati del 2017 a 151mila del 2018.
I posti di lavoro persi dal 2008 ad oggi ammontano complessivamente a 15mila.

Cresce il lavoro precario con 6mila lavoratori dipendenti a termine in più rispetto al 2017 (+6,9%); cresce però anche il lavoro stabile con altri 20 mila lavoratori in più (+5,4%).
In aumento anche il part-time (+3,6%) passando da 109mila occupati del 2017 a 113 mila del 2018.

«Questi dati confermano una crescita dell’occupazione, che arriva in ritardo rispetto al resto d’Italia e alle regioni del Centro ma che ancora non ha recuperato i livelli occupazionali pre-crisi, come avvenuto per altri territori», commenta Giuseppe Santarelli, segretario CGIL Marche. «Si evidenziano, comunque, le debolezze del mercato del lavoro marchigiano che abbiamo più volte denunciato: i lavori a termine e precari stanno lentamente erodendo sempre più il lavoro stabile, contribuendo ad accrescere la condizione di disagio di intere generazioni».

Il tasso di disoccupazione è in calo e si attesta all’8,1%, inferiore a quello nazionale (9,1%) e a quello delle regioni del Centro (10%). Più alto il dato della disoccupazione femminile: 9,7%.
Sono 56mila le persone in cerca di lavoro, in calo del 23% rispetto al 2017; diminuiti anche gli inattivi (-10mila) che decidono di tornare a ricercare un lavoro.