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Pandemia, Caroli sul lieve incremento di ricoveri nelle Marche: «Pazienti con altre patologie. Polmoniti nei non vaccinati»

Il referente sanitario regionale e coordinatore del Gores (Gruppo operativo regionale emergenza sanitaria) traccia il quadro della pandemia nelle Marche

(Foto: Adobe Stock)

ANCONA – «L’aumento dei ricoveri che si registra attualmente nelle Marche? È legato soprattutto a persone che non hanno completato il ciclo vaccinale o che non si sono sottoposte alla vaccinazione, non dipende dall’allentamento delle misure, che in questa fase era giusto avviare, visto che è necessario tornare alla normalità dopo due anni di pandemia». A spiegare l’attuale quadro pandemico, sulla scia dell’avvio dell’allentamento delle misure restrittive, è il dottor Mario Caroli, referente sanitario regionale e coordinatore del Gores (Gruppo operativo regionale emergenza sanitaria).

Mario Caroli, capo del Gores Marche

Secondo Caroli, tuttavia, l’allentamento «non deve rappresentare un tana libera tutti: bisogna continuare a mantenere quelle misure di sicurezza che permettono di contrastare la diffusione virus nell’ambiente, come indossare la mascherina al chiuso, curare l’igiene, e prestare attenzione quando si fa visita alle persone fragili. Comportamenti che vanno mantenuti perché il virus non è scomparso, continua a circolare».

Se nelle Marche l’incidenza dei casi positivi al Covid su base settimanale prosegue il suo trend in calo, la quota di ricoverati positivi al virus invece è in lieve crescita sia nei reparti intensivi che in quelli non intensivi. La situazione tuttavia è ben diversa guardando solo ad un anno fa. Caroli fa notare che «l’aumento dei ricoveri non è legato alla malattia Covid, come avveniva nella prima e seconda ondata pandemica, quando i degenti erano affetti da polmonite interstiziale da Covid. In questa fase – spiega – si tratta di pazienti che giungono in ospedale per altre patologie e risultano positivi al tampone eseguiti all’atto del ricovero ospedaliero».

Pazienti che dunque vengono ricoverati nelle aree Covid. «La variante Omicron mostra una grande diffusività, ma dal punto di vista clinico non sta causando grandi complicanze, le polmoniti che vediamo le riscontriamo soprattutto in chi non ha completato il ciclo vaccinale e in chi non si è mai voluto vaccinare».

Caroli in tal senso chiarisce che la situazione è diversa oltre che negli ospedali, anche nelle case di riposo e che «i focolai di cui si ha notizia negli ultimi giorni in realtà non sono casi di polmonite da Covid, ma si tratta prevalentemente di persone asintomatiche. Gli ospiti delle case di riposo vengono sottoposti periodicamente a tampone ed in questo contesto emerge la positività al Covid, ma è improprio parlare di focolai, sono piuttosto riscontri di positività asintomatici».

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