ANCONA – «Mancano solo 20 giorni alla scadenza per la presentazione dei progetti del Pnrr sulla sanità e la destra alla guida della Regione Marche naviga ancora nella nebbia». Lo sostiene la parlamentare del Pd Alessia Morani, in un post su Facebook. «Non si sa nulla dei progetti e le poche cose che trapelano sono solo pasticci di una giunta con a capo Acquaroli (insieme al degno compare Saltamartini) che non ha la più pallida idea delle scelte da fare».
Morani lanca l’allarme e fa notare che il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, «è chiarissimo e traccia la strada e prevede una montagna di risorse, parliamo di 182 milioni di euro, che Fratelli d’Italia e Lega, nonostante abbiano ostacolato l’approvazione in Europa dei fondi per il nostro Paese, si trovano a gestire senza sapere cosa fare.
Oggi, addirittura, apprendiamo che hanno sbagliato ad indicare alcuni interventi e devono correre ai ripari. I nostri amministratori regionali, però, dovrebbero sapere che stanno gestendo, senza alcun merito, le risorse economiche che possono cambiare il volto alla sanità regionale che avrà al centro il territorio come prevede il Pnrr».
Secondo Morani, «per sviluppare la sanità territoriale servono strutture, tecnologie, professionalità e modelli organizzativi innovativi. Servono nuove strutture, le Case e gli Ospedali della Comunità, e servono attività come la telemedicina e le Centrali Operative Territoriali. Occorrerà formare infermieri di famiglia e di comunità, e dovremo organizzare equipe territoriali in collaborazione con i medici di medicina generale. Una rivoluzione – conclude – che coinvolgerà anche gli ospedali dal punto di vista della sicurezza e dell’innovazione tecnologica. Siamo purtroppo in mano a degli incapaci che rischiano di fare perdere ai marchigiani la possibilità di avere una sanità migliore. Poveri noi».
Un tema, quello dei fondi per la sanità, sul quale intervengono anche i segretari provinciali del Partito Democratico, Francesco Ameli (PD Ascoli Piceno), Jacopo Falà (PD Ancona), Rosetta Fulvi (PD Pesaro), Luca Piermartiri (PD Fermo) e Angelo Sciapichetti (PD Macerata), che parlano di «comportamento schizofrenico di Acquaroli, si cambi rotta e si convochino i sindaci ed un consiglio regionale dedicato per rimediare agli errori di Saltamartini».
«Gli investimenti ottenuti grazie al governo nazionale e alle donne e uomini del Pd in Europa (mentre FDI flirtava con i sovranisti di Orban) per riqualificare gli ospedali e l’assistenza sanitaria territoriale della Regione Marche – scrivono in una nota – rischiano di esse persi a causa della sciatteria di questo governo regionale».
«Grazie al Pnrr – aggiungono – il governo ha assegnato alle Marche ben 182 milioni di euro, utili a rivoluzionare la sanità a partire da quella territoriale con case ed ospedali di comunità. Stupefacente pensare che la Regione Marche si sia accorta solo ora che gran parte degli interventi che avevano pensato di fare a patire da quelli antincendio, non possono rientrare tra quelli previsti dal Pnrr, segno che o si è politicamente incapaci o si è in malafede».
Secondo i segretari provinciali è «sbalorditivo che dopo quasi due anni di governo regionale, la giunta Acquaroli non sia in grado di elaborare un piano strategico per la riforma dell’offerta di salute territoriale nelle aree vaste, né sia in grado di programmare investimenti con i giusti canali di finanziamento. Se c’è bisogno di adeguamento delle strutture con fondi regionali, cosa stiamo aspettando? E perché la giunta Acquaroli ha tentato di “dirottare” fondi che devono servire per riorganizzare la sanità? Ci sentiamo di dare quindi un consiglio al governo regionale: si convochino subito le conferenze di area vasta e si dia seguito alle richieste del gruppo assembleare del Pd delle Marche con la convoca di un consiglio regionale dedicato».
Insomma, secondo i dem «Acquaroli e Saltamartini facciano fare a sindaci (a prescindere dal colore politico), sindacati ed associazioni di categoria di riferimento per far realizzare in tempi brevi una proposta condivisa e credibile. Solo così sarà possibile programmare in maniera adeguata e condivisa la riorganizzazione di offerta della salute. A questo punto non è più un problema di destra o sinistra, ma è l’unica soluzione di buonsenso».
«Nelle Marche la sanità vive giorni bui» aggiungono «saltano le visite programmate, tolgono i presidi territoriali delle guardie mediche, le assunzioni promesse non arrivano, gli stipendi non vengono pagati e gli ospedali scoppiano. È grave che dinanzi a tutto ciò Acquaroli non sappia far altro che fregarsene dei problemi dei marchigiani preferendo il mutismo o quando è peggio gli interventi a testa bassa contro il governo nazionale come se l’ingresso in zona arancione della Regione Marche fosse un fatto non dovuto alla mala organizzazione sanitaria perpetuata dagli organi politici della destra. È ora che la giunta Acquaroli esca dal mondo fatato nel quale vive si assuma le proprie responsabilità, si occupi meno di poltrone e nomine politiche, e risolva i problemi del paese reale: quelli di noi cittadini marchigiani».