Ancona-Osimo

Incarichi da Torrette al presidente del Consiglio regionale Latini: interrogazione Pd

Il Pd attacca il presidente del Consiglio per incarichi legali assunti dall'Azienda Ospedali Riuniti. A replicare è il direttore amministrativo Maraldo

Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini

ANCONA – Scoppia la polemica politica sugli incarichi assunti dall’avvocato Dino Latini, attuale presidente del Consiglio regionale, da parte dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Ad accendere la miccia è il gruppo assembleare del Pd che ha presentato una interrogazione urgente per chiedere chiarimenti sulla vicenda.

«È grave che il presidente del Consiglio regionale Dino Latini abbia assunto incarichi professionali legali dall’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, anche se ora prova maldestramente a porre rimedio alla sua censurabile condotta», lamentano i dem in una nota stampa. Il presidente dell’Assemblea Legislativa Latini il 14 gennaio ha inviato una lettera ai consiglieri e alla Giunta nella quale annunciava la rinuncia agli incarichi legali «pro e contro le Pubbliche Amministrazioni di rilievo, attinenza e collegamento con la Regione Marche due dei quali espletati dopo le elezioni regionali» scrivono i consiglieri del Pd.

Ma secondo i dem, «consultando il sito web dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, risulta chiaramente come dopo le elezioni regionali, Latini abbia assunto ben tre nuovi incarichi dal medesimo ente: uno da 2.900 euro, iniziato il 15 ottobre e terminato il 2 novembre, e altri due, datati 3 e 10 novembre, rispettivamente da 1.736 euro e 1.784 euro, non ancora conclusi. Si tratta, dunque, di prestazioni consapevolmente sottoscritte da Latini dopo essere stato eletto consigliere regionale e, successivamente, presidente del consiglio. Dunque, è evidente che la lettera inviata a tutti noi da Latini rappresenti la classica excusatio non petita». 

Il presidente del Consiglio regionale nella missiva aveva chiarito di aver rinunciato agli incarichi. La risposta all’interrogazione arriverà in Aula nella seduta del Consiglio regionale che si terrà martedì prossimo. A replicare è il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Torrette Antonello Maraldo il quale spiega, entrando nel merito della vicenda, che si tratta di «due incarichi, uno assunto nel mese di luglio e uno ad agosto» dunque prima delle elezioni, e che dei due svolti quando era già presidente del Consiglio «uno è un appello legato ad uno degli incarichi assunti prima delle elezioni, mentre l’altro segue il principio di consequenzialità stabilito dall’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) e che l’Azienda è tenuta a seguire ed è sempre legato ad incarichi che l’avvocato aveva già seguito prima». Il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona sottolinea infine che con l’incarico affidato a Latini l’Azienda ha beneficiato di un «fortissimo abbattimento delle tariffe professionali, addirittura sotto il minimo previsto. L’Azienda Ospedali Riuniti conferisce gli incarichi agli iscritti all’Albo e seguendo il principio di rotazione, inoltre è agli atti dell’Azienda l’espressa rinuncia a questi incarichi da parte del professionista».

I consiglieri del Pd, che spiegano di rappresentare anche le segnalazioni giunte dal mondo forense, lamentano «indignazione, poiché in molti ritengono quanto meno inopportuni questi incarichi conferiti alla massima carica del consiglio regionale, peraltro pagati con le risorse pubbliche del Servizio Sanitario Regionale. Non meno grave, poi, – scrivono i dem nella nota – è il fatto che lo stesso Latini li abbia accettati. Vorremmo che per una volta, almeno di fronte a una situazione così imbarazzante, il presidente Acquaroli prendesse parola per esprimere il proprio pensiero, sia rispetto all’opportunità della scelta compiuta dall’Azienda Ospedali Riuniti» sia rispetto alla condotta del presidente Latini.