Ancona-Osimo

Povertà, il Banco Farmaceutico dona 20.271 medicinali nelle Marche. Moretti: «Richiesta enti assistenziali aumentata del 30% circa»

L'associazione nella settimana della raccolta del farmaco ha donato 20.271 confezioni di medicinali (14.438 nel 2022) per un valore di 161.430 euro, farmaci destinati alle persone in povertà e che contribuiranno a curare 9.200 persone

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Immagine di repertorio

ANCONA – Cresce il numero delle persone che non riescono ad acquistare medicinali di cui hanno bisogno per ragioni economiche, «lo vediamo dal fatto che gli enti assistenziali hanno aumentato del 30% circa la richiesta di farmaci rispetto all’anno scorso». Lo afferma il dottor Vincenzo Moretti, farmacista volontario del gruppo stabile della delegazione di Ancona del Banco Farmaceutico.

L’associazione nella settimana della raccolta del farmaco ha donato 20.271 confezioni di medicinali (14.438 nel 2022) per un valore di 161.430 euro, farmaci destinati alle persone in povertà e che contribuiranno a curare 9.200 persone. Nelle Marche hanno aderito 184 farmacie.

I rincari stanno erodendo il potere di acquisto delle famiglie e per chi versa già in condizioni di povertà la situazione è ancora più complessa perché se una persona mediamente ha a disposizione per la sua salute circa 67 euro al mese, una persona in indigenza ha solo 10 euro al mese e con questa cifra è praticamente impossibile curarsi.

In questi casi intervengono gli enti assistenziali a cui il Banco Farmaceutico dona i medicinali raccolti. Moretti spiega che oltre ad una crescente richiesta da parte degli enti assistenziali, nelle farmacie durante la settimana della raccolta si è assistito anche ad un altro fenomeno: «Rispetto all’anno scorso le persone che donano sono molto più attente a spendere, però la volontà di donare è sempre presente».

Il farmacista evidenzia che circa un 10% delle persone che hanno donato «è andata in farmacia proprio per donare». Non solo medicinali da banco senza obbligo di ricetta, la raccolta del Banco Farmaceutico dona anche integratori, quando richiesti dagli enti assistenziali, materiali per medicazione, biberon, tettarelle e altro materiale, una raccolta mirata alle richieste specifiche degli enti assistenziali che si occupano delle persone bisognose.

Gli anziani sono tra le categorie più in difficoltà a pagarsi le cure, specie quelli con le pensioni minime fa notare Ferderconsumatori Ancona, evidenziando come «molti hanno bisogno di integratori che però non sono mutuabili. Un integratore – spiega l’associazione dei consumatori – può costare anche 30-40 euro, una spesa che non tutti riescono a sostenere, anche perché è una spesa non rimborsabile e quindi sono soldi spesi al 100% dalla persona».