ANCONA – La stabilizzazione del personale sanitario precario è stata al centro dell’incontro che si è tenuto ieri – 9 agosto – fra le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil), il Dipartimento Salute e i rappresentanti degli enti del servizio sanitario regionale. Nel corso del vertice le parti sociali, anche alla luce della circolare della conferenza delle regioni e alla legge “Madia”, hanno chiesto alla Regione di avviare una ricognizione di tutti i precari in sanità, inclusi quelli assunti per la gestione dell’emergenza sanitaria, attraverso una manifestazione di interesse, e la proroga dei contratti di lavoro in scadenza, proponendo per gli operatori anche la valorizzazione dell’anzianità di servizio maturata sia nella fase emergenziale che nei periodi precedenti la pandemia.
Il nuovo dispositivo per la stabilizzazione dei precari può essere applicato solo al personale sanitario e socio
sanitario, sia del comparto che della dirigenza, per massimo il 50% dei posti disponibili nei piani di fabbisogno. Destinatari di questa stabilizzazione possono essere i lavoratori assunti a tempo determinato con procedure concorsuali che abbiano maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un ente del Servizio sanitario nazionale almeno diciotto mesi, anche non continuativi, e che abbiano prestato il servizio per almeno sei mesi nel periodo dell’emergenza Covid, ovvero tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.
In base ai dati forniti dalla Regione Marche, saranno stabilizzati quasi 200 precari (191): 118 in Asur (108 del Comparto) a 28 a Marche Nord (25 del Comparto), 14 all’Inrca (13 del Comparto) e 31 nell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona (25 del Comparto). Le organizzazioni sindacali riferiscono l’intenzione del Servizio Salute di emanare un’apposita nota per allargare la platea dei professionisti impiegabili nelle prestazioni aggiuntive per l’abbattimento delle liste di attesa, tra questi Ostetriche, Tecnici Sanitari di Laboratorio, Perfusionisti e Tecnici di Neurofisiopatologia.
Inoltre, per quanto riguarda il personale Oss, grazie al nuovo contratto collettivo nazionale Sanità, in cui sarà riconosciuta l’area socio sanitaria, «la Regione si è riservata di rivalutare la possibilità di allargare anche a tale figura, la possibilità di accedere a prestazioni aggiuntive».
Il segretario regionale Fp Cisl Luca Talevi spiega che «l’incontro in Regione ha fornito un primo parziale risultato che porterà circa 200 precari del sistema sanitario regionale ad essere stabilizzati entro l’anno grazie alla legge Madia. Ora però – aggiunge – servono tempi rapidi, e la Fp Cisl rimarrà aperta anche per le ferie pur di definire la delicata situazione».
Secondo una proiezione Cisl Marche, la quota dei precari Covid che ha diritto alla stabilizzazione si aggira «tra 350 e 400 unità». «Occorre definire al più presto le dotazioni organiche, alla luce dei contenuti della nuova legge di riordino del sistema sanitario regionale appena approvata – osserva -, in grado di dare forza e sviluppo alla sanità marchigiana del post Covid in una ottica di valorizzazione del territorio, abbattimento delle liste di attesa e superamento della mobilità passiva».
Il segretario regionale Fp Cgil Marche, Matteo Pintucci, parla di «un primo passo importante che va nella gusta direzione, rispetto a quello che chiedevamo, tuttavia non ancora sufficiente. C’è da verificare la questione delle risorse e dei vincoli e anche come coniugare e coordinare la stabilizzazione del personale Covid con quella prevista dalla legge Madia».