ANCONA – La Regione Marche è al lavoro per «cercare di anticipare la terza dose per gli over 40». Con la curva dei contagi che ha ripreso a salire ormai da alcune settimane, si corre per accelerare sulle dosi booster, vista anche la crescente richiesta. L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, in isolamento per contatto con l’assessore Castelli risultato positivo al Covid, fa sapere di stare lavorando anche per la chiamata attiva da parte dei centri che li hanno in cura, dei diabetici lievi: ad oggi infatti vengono contattati dalle strutture solamente le persone affette da diabete grave.
E anche per i caregiver (ovvero chi assiste persone disabili o malate) tra i primi ad aver ricevuto le prime due dosi, si punta ad accelerare sui tempi tramite chiamata, perché attualmente la terza dose procede invece per patologie e fasce d’età, l’obiettivo è dunque quello di garantire un adeguato livello di immunità evitando che intercorra un lasso di tempo troppo lungo tra il completamento del ciclo vaccinale primario e la terza dose.
«Lo sforzo – afferma Saltamartini – è quello di cercare di portare le terze dosi a completamento di questo corredo di anticorpi che si sono determinati con la prima e la seconda dose, anche perché l’osservazione concreta ci permette di sostenere con assoluta fondatezza che le persone che arrivano in ospedale, e in particolare in terapia intensiva, sono prevalentemente persone non vaccinate e quelle vaccinate arrivano in ospedale con altre patologie».
L’assessore fa presente che «ad oggi (17 novembre, ndr) in terapia intensiva abbiamo 4 persone vaccinate, una è un trapiantato e altre tre sono immunodepresse». Sentito sull’incidenza dei casi positivi che ha ormai oltrepassato i 108 casi su 100 mila abitanti, aggiunge che si tratta di un dato che dipende anche «dal numero di tamponi che si effettuano».
Accanto a questo c’è poi il tema delle liste d’attesa e della necessità di fornire una riposta alle persone affette da patologie non Covid: «L’indirizzo che l’assessorato ha fornito alle Aziende – prosegue – è quello di proseguire con l’attività ordinaria: abbiamo molte persone che hanno patologie (non Covid, ndr) da curare, in particolare quelle oncologiche, cardiopatiche e neurologiche e, rispetto ad un anno fa cerchiamo di curarle e di non distrarre tanto personale nell’attività Covid» che contempla non solo la vaccinazione contro il virus e antinfluenzale, ma anche il contact tracing, con percorsi anche nelle scuole.
Sulla pillola anti-Covid, afferma, «ho insistito con i direttori delle Aree Vaste affinché le Marche possano essere dotate, non appena le autorità nazionali ed europee la valideranno» e ricorda l’impegno anche sul fronte dell’impiego degli anticorpi monoclonali, utilizzati anche nei pazienti colpiti dal Covid nella Pneumologia di Macerata, consentendo di «riportarli a casa».
In vista del via libera alla vaccinazione nella fascia 5-11 anni, «un tema delicatissimo», dichiara, «ho fiducia nella scienza, non ho figli piccoli, ma se li avessi li sottoporrei a vaccinazione» visto che il virus sta correndo anche fra gli under 12.