ANCONA – Dopo quasi due anni di sofferenza, cultura e lavoratori dello spettacolo tornano a respirare. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla cultura, Giorgia Latini, ha infatti adottato una deliberazione che «prevede un sostegno una tantum pro capite di 700 euro per i lavoratori dello spettacolo dal vivo e di 1.000 euro per i professionisti e le imprese degli eventi di settore». Lo si apprende da un comunicato stampa diffuso poco fa dalla Regione.
«Le risorse – si legge nella nota – provengono dalla riprogrammazione del fondo destinato alla ripartenza del comparto culturale a seguito dell’emergenza epidemiologica da covid. A disposizione 589 mila euro della cultura, ai quali si aggiungono altre risorse del Por Fse (lavoro), per circa 1 milione di euro complessivi». Per l’assessore Latini si tratta di «una dotazione a sostegno dello spettacolo dal vivo, strategico settore per le Marche. Un comparto – prosegue – in cui operano stabilmente circa seimila persone, con un fatturato complessivo di 41,5 milioni di euro. Accompagniamo lavoratori e professionisti verso una ripartenza che auspichiamo immediata, confidando nel rispetto degli adeguati comportamenti da parte di ciascuno, per contenere la diffusione della pandemia». Inevitabile il riferimento al discusso Green pass: «Se dobbiamo parlare di certificazione verde – ribadisce Latini – questo deve significare riportare i luoghi della cultura alla loro capienza massima».
La delibera regionale? «Un’iniziativa lodevole, che dimostra l’attenzione della Giunta per i lavoratori dello spettacolo» – commenta Velia Papa, direttrice di Marche teatro. «Ma accanto a queste misure limitate – suggerisce – occorre un intervento più sostanziale nell’ambito dell’immissione della Regione in un quadro nazionale e internazionale. Per lo sviluppo del settore, serve intervenire con misure che abbiano un disegno di politica culturale. Decisivo lo sviluppo di produzioni e coproduzioni, per poter guardare oltre le Marche. Infondo – evidenzia Papa – di quelle somme il lavoratore ci fa poco, se poi non può dare continuità al proprio lavoro. È necessario guardare al settore nel suo complesso, verificando gli ostacoli e le misure da attuare per assicurare un futuro ai lavoratori dello spettacolo, che devono tornare a lavorare più di prima». Un periodo difficile per i teatri, da cui si potrebbe uscire pure grazie al Green pass: «La speranza è poter tornare alla capienza originaria».