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Marche, stagione balneare più lunga. Confcommercio: «Molti operatori alla canna del gas»

Operatori balneari e Regione hanno raggiunto l'intesa per riaprire dal primo maggio, pandemia permettendo. Una partenza molto attesa. Ecco come si preparano gli operatori

Sirolo
Sirolo (Foto di Giorgio Giorgi da Pixabay)

ANCONA – Operatori balneari e Regione si sono accordati per la riapertura della stagione dal primo maggio. Una data molto attesa, da chi lavora nel settore per ripartire, e dai marchigiani per tornare a godere del blu del mare e del candore delle spiagge, dopo due nuove ondate pandemiche, una delle quali si sta esaurendo molto lentamente.

Raggiunta l’intesa, ci sarà da fare i conti con la curva dei contagi, che per quella data dovrà chiaramente mostrare un buon andamento, e con il meteo, ma gli operatori sono ottimisti come ci racconta Romano Montagnoli, presidente regionale del sindacato balneari di Confcommercio.

«Siamo molto contenti per questa riapertura, anche perché quest’anno si prospetta una stagione più lunga (fino al 3 ottobre, ndr) se tutto andrà bene – afferma – Molti operatori sono alla “canna del gas” , specie chi lavorava anche con la ristorazione e ha dovuto subire le chiusure che tutt’ora perdurano, per cui prima si inizia a lavorare e prima arriveranno soldi».

Romano Momtagnoli, presidente regionale Sib Confcommercio (Sindacato Italiano Balneari)

L’anno scorso con l’Italia intera uscita da un locokdown che aveva portato alla paralisi delle attività produttive, la stagione balneare si era aperta ai primi di giugno: quest’anno invece, pandemia permettendo, si potrà partire un mese prima e andare avanti fino al 3 ottobre.

«È un bel segnale di attenzione da parte della Regione Marche» prosegue, facendo notare che nella vicina Emilia Romagna la riapertura è stata fissata al «29 maggio», per cui le Marche brucerebbero ai nastri di partenza i vicini romagnoli. Un gioco d’anticipo che potrebbe giovare molto alle attività che hanno anche la ristorazione, specie dopo la delusione di una Pasqua tinta di rosso.

A preoccupare gli operatori c’è «una crisi economica che morde», più pesante rispetto all’anno precedente: «Ci sono meno soldi in giro e una minore prepensione a spendere e questo ci preoccupa, perché andrà ad incidere sui fatturati delle imprese». Il presidente del sindacato evidenzia che già dall’anno scorso per le attività balneari che lavoravano con aperitivi e serata a base di musica dal vivo, i profitti erano nettamente calati per le restrizioni legate ai protocolli adottati.

A far sperare invece ci sono i vaccini che da qui a qualche mese dovrebbero arrivare in quantità tali da consentire una accelerazione non indifferente al processo di immunizzazione della popolazione, in modo da tornare il prima possibile all’agognata normalità. Intanto nell’attesa che il primo maggio arrivi, già da oggi gli operatori sono al lavoro per preparare le spiagge e le attività ad accogliere i vacanzieri.

In questi giorno stanno iniziando i lavori di pulizia dei litorali e di manutenzione degli stabilimenti balneari, con la tinteggiatura dei locali.
Un punto fermo però già c’è: le regole per andare in spiaggia saranno sempre le stesse dell’anno precedente. «Ripartiamo dallo stesso protocollo realizzato un anno fa – spiega Montagnoli – Aveva funzionato benissimo, avevamo lavorato tranquillamente e non c’erano stati casi positivi, nessun cluster, i pochissimo casi rilevati erano tutti importati».

Gli operatori hanno proposto alla Regione di raddoppiare i 12 metri di area messa a disposizione dai comuni ai balneari che confinano con le spiagge libere, «chiaramente pagando sia la concessione sia il servizio di salvataggio». E poi di ridurre la distanza minima prevista tra i lettini liberi e il bagnasciuga, facendola passare da due metri a un metro – un metro e mezzo, «magari prevedendo un corridoio di passaggio verso gli ombrelloni, ma si tratta di proposte di cui dobbiamo tornare a discutere».

La distanza tra un ombrellone e l’atro, resterà la stessa di un anno fa: chi affitta ombrellone e lettini avrà a disposizione un “fazzoletto” di 10 metri e mezzo di spiaggia intorno a sé. «Su questo non intendiamo derogare, si tratta delle distanze minime per evitare che in spiaggia si creino assembramenti», sottolinea Montagnoli.

Per quanto riguarda le App di prenotazione per ombrelloni e lettini, invece gli operatori procedono in ordine sparso e ancora non c’è una applicazione regionale, anche se il presidente del sindacato balneari afferma «ci dovremo arrivare in un anno, al massimo due, per non restare in dietro». Montagnoli non ha escluso che si arrivi a sviluppare una App regionale di questo tipo, un progetto da discutere con la Regione. Alcuni comuni, come ad esempio Ancona, ne avevano sviluppato una per prenotare le spiagge di Portonovo e Passetto. Stessa cosa aveva fatto Sirolo.

Il Porticciolo di Numana

La Riviera del Conero scalda i motori: «Chi sta ristrutturando, chi sta sistemando, in linea di massima per quella data saremo pronti – dichiara Luca Paolillo, presidente dell’Associazione Bagnini Riviera del Conero – Speriamo il primo maggio di essere nella fascia di colore giusta per poter riaprire». Paolillo anticipa già, che come l’anno scorso, i balneari di Numana e Sirolo, cercheranno di lavorare in maniera più sicura possibile: «Per stare tranquilli anche nel 2021 ci terremo sopra la soglia minima di distanziamento tra un ombrellone e l’altro». L’anno scorso ogni ombrellone aveva a disposizione 12 metri quadrati invece di 10,5; quest’anno «se possiamo stringeremo un pochettino lo faremo, ma ci terremo comunque sempre sopra il minimo consentito».