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Marche, 300 cantieri superbonus aperti. I sindacati: «L’edilizia sarà volano per il futuro»

Il punto delle sigle Fillea Cgil Marche, Filca Cisl e Feneal Uil Marche, tra numeri, dati e trend in crescita per l'intero settore edile: «Entro settembre 1000 cantieri»

Daniele Boccetti, segretario generale Fillea Cgil Marche, Luca Tassi, Filca Cisl e Christian Fioretti, Feneal Uil Marche

ANCONA – «L’edilizia sarà un volano per il futuro, nella ripresa post Covid». Lo hanno affermato, stamattina, 21 maggio, i sindacati riuniti Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Marche. Una conferenza che arriva nei giorni in cui si discutono le riaperture dell’attività, da un lato, e le crisi industriali, dall’altro, e importante per fare il punto sull’edilizia, sulla ricostruzione post-sisma e sull’andamento generale del settore.

Da una prima analisi dei dati, da ottobre 2020, le costruzioni hanno fatto registrare aumenti medi dell’11 per cento su tutto il territorio regionale, con picchi, in particolare, nelle province di Macerata e Ascoli. Un trend di crescita positiva certificata dai numeri delle casse edili, dai quali emerge un incremento delle ore lavorate in edilizia del 7,4% (passate da 3,920,000 a 4,211,000). «Up» anche i numeri dei lavoratori del 7,28%, passando da 12mila circa a 13mila, e le imprese che aumentano del 3,27%, crescendo da 3064 a 3164 (con un picco di nuovi assunti, mediamente, per ciascuna impresa).

Le masse salari denunciate in cassa aumentano del 17% (in rapporto tra ottobre 2020 e marzo 2021 su ottobre 2019 e marzo 2020, 15000000 in termini assoluti). Nella sola ricostruzione sono oltre 1100 i Durc per congruità emessi per un importo totale dei lavori di oltre 130milioni di euro. Nelle Marche, ad oggi, sono quasi 300 i cantieri avviati per il superbonus. Ma la stima è che entro settembre potrebbero superare i mille.

Dunque l’edilizia si conferma in crescita, ulteriormente rafforzata grazie alle risorse del Next Generation Ue, alla ricostruzione post-sisma (ultime ordinanze commissariali), ai bonus vari (110 per cento o facciate, ad esempio), all’edilizia infrastrutturale e ospedaliera evidenziando già un aumento delle lavorazioni, delle aziende e del personale occupato nelle stesse.

«È di qualche settimana fa anche la nomina dei commissari per la tanto attesa Fano-Grosseto e il potenziamento dell’Orte-Falconara (510milioni di euro) – commentano i sindacati -. In più il settore ha una sua trasversalità e incrocerà tutte le opere e le infrastrutture che verranno realizzate per altri importanti interventi (digitalizzazione o scavi per la fibra)».

A margine della presentazione dei dati, il pensiero di Daniele Boccetti, segretario generale Fillea Cgil Marche, Luca Tassi, Filca Cisl e Christian Fioretti, Feneal Uil Marche, secondo i quali ci sono alcune cose da migliorare: «Il sindacato, pur essendo soddisfatto dell’andamento nel complesso del settore e del quasi ritorno alla piena occupazione, non può che evidenziare alcune storture e contraddizioni di sistema che ci sono – ammettono -. La prima è che non c’è la forza lavoro di cui ci sarebbe bisogno e quindi è necessario creare le condizioni perché la formazione funzioni, per immettere nuove professionalità nel settore e per riconvertire le vecchie ai nuovi mestieri. Da questo punto di vista è sicuramente importante che anche la Regione faccia la sua parte per rilanciare (e finanziare) la formazione professionale».

Accanto a questo discorso se ne aprono degli altri, decisivi: «I contratti provinciali e regionali vanno rinnovati – spiegano -. Le aziende devono capire che quello che arriva e arriverà in più è per tutti e va equamente redistribuito. O ancora: le costruzioni sono green o non sono (Next Generation Ue, rigenerazione urbana). Questo determina una grande scommessa, uno scatto, un salto culturale. E poi i lavoratori vanno inquadrati con i giusti livelli: il 70% della manodopera nelle Marche è schiacciata tra 1 e 2 livelli, i più bassi. Vanno garantite le condizioni fondamentali di legalità nel cratere e non».

Da ultimo, ma non certamente meno importante, il tema della sicurezza: «Che nei cantieri edili deve tornare, dentro la ripartenza delle costruzioni, ad essere la priorità per il settore – auspicano con fermezza -. Registriamo, al netto dell’anno anomalo della pandemia, che nel 2019 il settore delle costruzioni risultava essere ancora quello a più alto rischio di infortuni gravi (5 infortuni mortali sui 20 totali delle Marche e che, dal 2015 al 2019, tra quelli denunciati rappresentavano in media il 10% del totale, ndr). Per mettere al centro la sicurezza è necessario investire in formazione e sicurezza, introdurre strumenti efficaci quali la patenti a punti verso la qualificazione delle imprese e in generale investire in tecnologia e in cultura della sicurezza già dalle scuole».