ANCONA – Visitare una cantina per degustare vino locale, percorrere in bicicletta sentieri meno battuti, mangiare nei ristoranti dell’entroterra che propongono specialità locali, visitare un borgo antico o sdraiarsi in una delle spiagge meno conosciute. È soprattutto questo che cercano i tanti turisti che stanno affollando le Marche in questa calda estate 2022. Il turismo esperienziale è la nuova tendenza che sta facendo sempre più proseliti, non solo fra i turisti, ma anche fra gli stessi ‘indigeni’, i marchigiani che per le vacanze hanno scelto di optare sul turismo di prossimità.
Sarà stata la pandemia, che per due anni ha limitato viaggi e spostamenti, o sarà che i gusti dei viaggiatori sono cambiati, ma sta di fatto che «il turismo esperienziale è il nuovo trend emergente nelle Marche» conferma Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona. Sembrano decisamente tramontati i giorni delle vacanze ‘ordinarie’: turisti italiani e stranieri mostrano di essere sempre più esigenti e inclini ad orientarsi verso proposte alternative. «Le stazioni balneari sono al collasso – dice -, ma anche le zone più interne della regione stanno lavorando bene, grazie ai progetti integrati tra cittadine costiere ed entroterra».
Tra le esperienze in cima alla lista dei desideri dei turisti ci sono quelle che uniscono storia e cultura con l’enogastronomia e la vita all’aria aperta, ed ecco che vanno forte le visite ai borghi per assaggiare il vino e le specialità locali, come ad esempio, tanto per citarne una, la visita al borgo di Morro d’Alba, per assaggiare in una delle cantine la famosissima Lacrima di Morro d’Alba, oppure quella nei castelli jesini per assaporare un buon calice di Verdicchio.
Tanto per rimanere nella provincia di Ancona, vanno forte le Grotte di Frasassi e la città di Fabriano come meta culturale, mentre tra i borghi spiccano Corinaldo, Ostra Vetere, più Urbino, Ascoli Piceno, Macerata e le altre città d’arte. «Sono gli stessi imprenditori a trainare questa fetta di mercato turistico come una vera e propria cabina di regia – spiega Santini – facendosi promotori di progettualità interessantissime che mettono in rete costa ed entroterra».
Non solo cantine, ma anche agriturismi che fanno man bassa di esperienze, unendo cibo sano e tradizionale, con etichette che hanno reso le Marche grandi sul panorama internazionale, insieme a proposte di turismo ‘lento’ che stanno andando per la maggiore e che si incentrano sul contatto con le tradizioni locali.
A riscuotere un grande successo è anche il cicloturismo, specie tra i più giovani, osserva il direttore provinciale di Cna: «Stiamo osservando che c’è un gran bel movimento – aggiunge -, la bici diventa il mezzo con cui trascorrere tempo all’aria aperta, visitare luoghi meno conosciuti, apprezzare scorci, e visitare borghi, dove scoprire tanti gioielli poco conosciuti ma non per questo meno belli».
Apprezzate le feste che portano alla scoperta dei prodotti locali come l’olio, la polenta, la cicerchia e le Marche in tal senso sono una vera e propria ‘officina’ di eccellenze. «Dietro il filone del turismo esperienziale stanno nascendo anche nuove professioni – spiega – come ad esempio quelle legate al cicloturismo».