ANCONA – «Nella regione Marche la risposta è molto buona rispetto ad altre regioni, quindi noi operatori ci possiamo ritenere soddisfatti» quelli che non si sono ancora vaccinati «li stiamo tampinando», fra questi medici e operatori sanitari. A parlare è Patrizia Marcolini, dirigente del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Area Vasta due, a margine della visita del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, al punto vaccinale di popolazione PalaPrometeo ad Ancona.
La dottoressa ha spiegato che il centro vaccinale del capoluogo è «in linea con le indicazioni nazionali e regionali come numero giornaliero di vaccinazioni», ma «manca un po’ all’appello» la fascia d’età dai 50 ai 60 anni e i ragazzi giovani «che si stanno orientando».
Prioritario, secondo Marcolini, è «riuscire a recuperare i più fragili» e «cercare di contattare e convincere le persone che sono mancate all’appello», inclusi i sanitari verso i quali nei giorni scorsi sono partite le raccomandate di invito alla vaccinazione con la dichiarazione sostitutiva nella quale dare contezza della mancata vaccinazione. A «tampinare» invece gli over 50 che non si sono vaccinati, sono invece i medici di famiglia che stanno contribuendo alla campagna vaccinale con un ruolo anche proattivo.
Nelle Marche secondo la struttura commissariale sono 1.181 i sanitari che non si sono ancora vaccinati, nonostante l’obbligatorietà introdotta dal governo Draghi. Si tratta di un 2,58% di sanitari sul totale complessivo, un dato lievemente sopra la media nazionale che non oltrepassa il 2,36%.
La dirigente spiega che nel punto vaccinale del capoluogo vengono somministrate una media di 1.250 – 1.300 inoculazioni al giorno con punte fino a 1.500 quando sono attive anche le linee Inrca. Sollecitata dai giornalisti sulla vaccinazione eterologa, Marcolini ha spiegato che «ci sono state alcune richieste, non molte», di avere come seconda dose AstraZeneca nonostante la possibilità di avere un altro vaccino.
Una possibilità che si è aperta in seguito alla circolare del ministero della Salute che consente di scegliere di fare la seconda dose di AstraZeneca anche alle persone sotto i 60 anni, nonostante la raccomandazione di vaccinare con questo siero solo gli over 60.
A parte le richieste di chiarimenti, dopo il parere del Cts (comitato tecnico scientifico) che ha raccomandato il siero anglo-svedese per gli over 60 e per chi aveva già avuto la prima dose di fare il richiamo con Pfizer o Moderna, secondo la dottoressa «ci sono state richieste di informazioni, ma poi abbiamo ripreso a vaccinare con i numeri soliti, senza problemi».