ANCONA – Dilaga soprattutto fra i giovani la variante Delta, che nelle Marche è stata individuata in 21 campioni. La mutazione del virus covid-19 si sta diffondendo più di tutti fra gli under 30. Ma i casi rilevati nelle Marche finora sarebbero solo la punta dell’iceberg secondo il virologo Stefano Menzo.
Il direttore del Laboratorio di Virologia di Torrette sostiene che in realtà il numero dei positivi alla variante Delta potrebbe essere decisamente più elevato. «I casi sono sicuramente molti di più – spiega – non li sequenziamo tutti, solo quelli ad alta carica virale, ma è chiaro che i casi collegati con il cluster di San Benedetto del Tronto e con altri cluster sono chiaramente di più».
Fondamentale la vaccinazione anche dei ragazzi dai 12 anni in su. «È molto importante che tutti, e anche i ragazzi, si vaccinino – spiega -: anche se stiamo vedendo che la vaccinazione non è proprio efficacissima, è comunque importante per ostacolare la diffusione del virus».
Secondo il virologo a favorire la maggiore diffusione del virus tra gli adolescenti e i giovani sarebbe proprio la minore copertura vaccinale in queste fasce della popolazione. Tra i 21 casi emersi solo in 9 erano vaccinati e solamente con prima dose, non sufficiente a proteggere dal contagio. «I giovani non sono vaccinati – fa notare Menzo -, si frequentano molto di più degli adulti e sono probabilmente meno attenti alle misure anti contagio».
Inoltre il direttore del Laboratorio di Virologia di Torrette evidenzia anche le occasioni di socializzazione che coinvolgono i più giovani come le feste «che adesso si stanno scatenando un po’ ovunque», non solo le feste in spiaggia, ma anche quelle legate alla vittoria della Nazionale di calcio che nella serata di martedì ha visto esplodere l’entusiasmo dei marchigiani che si sono riversati nelle piazze creando assembramenti.
Assembramenti che «possono favorire la diffusione del virus in funzione di quante persone si incontrano in spazi ravvicinati» e considerando che all’aperto non c’è più l’obbligo della mascherina, sono tutti elementi che potrebbero spingere ulteriormente in alto la cosiddetta variante Indiana. Insomma oltre ad approfittare del periodo estivo per vaccinarsi, secondo il virologo occorre non abbassare la guardia.