ANCONA – Con la pandemia che continua a far crescere infezioni e occupazione ospedaliera, segnano un incremento importante i casi di variante Omicron rilevati nelle Marche, specie nell’Anconetano. Lo fa sapere il virologo Stefano Menzo.
Dai 6 individuati ed accertati nei giorni scorsi, si è passati a «una cinquantina» di «casi accertati di variante Omicron nelle Marche», spiega il professor Stefano Menzo. Intanto l’occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva delle Marche sale e raggiunge quota 16,8%, mentre l’area medica sale al 20,97%.
«Nell’Anconetano la variante Omicron ha superato il 25% dei contagi» spiega il direttore del Laboratorio di Virologia dell’ospedale regionale di Torrette, ma nonostante la crescita dei campioni positivi alla Omicron, «la nuova variante è ancora minoritaria nelle Marche rispetto alla Delta», responsabile delle precedenti ondate pandemiche.
Secondo il virologo non è escluso che nell’incremento delle infezioni registrato negli ultimi giorni «possa esserci un contributo sempre più consistente di Omicron». Menzo precisa che i casi di infezione continueranno a crescere ancora, anche nelle prossime settimane.
«Ci aspettiamo un’ulteriore crescita dei casi – conclude – che si attenuerà solamente quando riusciremo a vaccinare chi è ancora restio e i bambini tra i 5 e gli anni». Insomma, la vaccinazione resta la strada maestra nella lotta alla pandemia.
Con la variante Omicron che si diffonde anche nelle Marche la Fimmg, Federazione nazionale dei medici di medicina generale, invita i pazienti a «recarsi negli ambulatori solo quando necessario – afferma Massimo Magi, segretario regionale Fimmg – e in caso di febbre e sintomatologia respiratoria a contattare il medico telefonicamente, prima di andare in studio».
«Siamo tornati a una situazione preoccupante di attenzione – aggiunge – con le Usca ingolfate, noi medici siamo di nuovo soli e non abbiamo più il supporto del Sisp (Servizio di igiene e sanità pubblica), specie nell’Anconetano; è una situazione tragica».
Magi afferma che in queste condizioni, con l’incremento considerevole nel numero dei tamponi eseguito, «è saltato il tracciamento e saltano anche le notifiche di quarantena e guarigioni». «Siamo preoccupati – aggiunge – perché oltre al lavoro legato ai tamponi, alle vaccinazioni anti Covid e alle patologie ordinarie ci dobbiamo sostituire obtorto collo al Sisp che non sta funzionando».
Intanto ieri nelle Marche si sono prenotati in 1.694 per la vaccinazione anti Covid nelle classi d’età 16-17 anni e 12-15 anni (fragili), 882 nell’Anconetano, 353 nella provincia di Pesaro Urbino, 207 in quella di Ascoli Piceno, 139 nel Maceratese e 113 nel Fermano.