Ancona-Osimo

Ventilazione meccanica a scuola, rischio di infezione da Covid abbattuto di oltre l’80%

La Regione Marche nel 2021 aveva stanziato 9 milioni di euro per installare gli impianti di ventilazione e altri 3 milioni per la sanificazione delle aule, misure adottate come prima e unica regione in Italia

Latini, Acquaroli e Baldelli

ANCONA – La ventilazione meccanica controllata impiegata nelle scuole marchigiane ha mostrato di riuscire ad abbattere il rischio di infezione da Sars-Cov-2 oltre l’80%. Il dato è stato fornito oggi, in Regione, nel corso di una conferenza stampa durante la quale sono stati illustrati i risultati dello studio condotto dalla Regione Marche con la collaborazione della Fondazione Hume, presieduta da Luca Ricolfi, docente di Analisi dei dati all’Università di Torino e dal professor Giorgio Buonanno, docente di Fisica Tecnica Ambientale all’Università di Cassino e alla Queensland University.

L’indagine ha coinvolto 10.441 classi marchigiane (10.125 senza impianto e 316 con impianto Vmc) ed è stata condotta nell’arco temporale che va dal 13 settembre 2021 al 31 gennaio 2022. La Regione nel 2021 aveva stanziato 9 milioni di euro per installare gli impianti di ventilazione e altri 3 milioni per la sanificazione delle aule, misure adottate come prima e unica regione in Italia, allo scopo di contrastare la diffusione della pandemia all’interno delle scuole e garantire il più possibile la didattica in presenza.

Risorse stanziate a favore di Comuni e Province (proprietari delle Scuole nel proprio territorio), in tre tranche: la prima da 2 milioni di euro nel febbraio 2021, la seconda da 4 milioni di euro a luglio 2021 che è in corso di erogazione e altri 3 milioni di euro a carico del bilancio 2022). Le domande pervenute sono state 187, per un totale di 3.027 aule distribuite in 323 scuole marchigiane di ogni ordine e grado che verranno gradualmente dotate di questi impianti. .

Ad oggi gli impianti sono installati in 500 classi, ma con le risorse possono arrivare a 2.250, così da coprire il 20% delle classi presenti sul territorio regionale.

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha annunciato «continueremo a lavorare sull’efficientamento delle aule, approfondiremo il tema, faremo investimenti in tal senso, sulla base delle risorse che si renderanno disponibili, perché crediamo che la salubrità dell’aria e la qualità degli ambienti in cui vivono i nostri ragazzi siano fondamentali per contrastare non soltanto il Covid ma anche le altre patologie respiratorie».

«Questo primo report conferma che la nostra strategia è giusta – ha affermato l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini -, in attesa che anche il Ministero segua l’esempio virtuoso della Regione Marche. Gli impianti di purificazione dell’aria e gli impianti di ventilazione meccanica sono uno strumento per evitare il ritorno in Dad e limitare la diffusione del virus».

Secondo Latini la loro utilità «non si riduce alla gestione pandemica ma ha impatti positivi sulla salute degli studenti dovuti ad allergeni o ad agenti inquinanti. Abbiamo investito sull’installazione di impianti di ventilazione meccanica controllata e di sanificazione dell’aria nelle scuole per un totale di 12 milioni di euro. Siamo in uscita con un bando da 1 milione e 800 mila euro per la sanificazione dell’aria nelle aule. Le Marche sono Regione pilota in Italia e vorremmo migliorare l’efficacia del nostro modello. Per questo ho proposto e porterò in giunta la proposta di costituire un Comitato tecnico-scientifico che possa aiutarci a rilevare i risultati delle misure attuate e, soprattutto, a interpretare il tema della salute nelle scuole a 360 gradi, anche considerando il contesto ambientale e il tessuto urbano. Vogliamo affrontare il tema della salute adottando una visione integrata che tenga conto di più fattori, per garantire il benessere dei nostri ragazzi nelle scuole avviando una progettualità di prevenzione primaria. Già in Parlamento avevo proposto un intervento sulla ventilazione meccanica».

Un momento della presentazione del report sulla ventilazione meccanica (da sx Saltamartini, Latini, Acquaroli e Baldelli)

L’assessore all’Edilizia Scolastica Francesco Baldelli ha sottolineato l’importanza della ventilazione nel mantenimento della didattica in presenza ed evidenzia che «i dati dello studio presentato ci confortano sulla scelta della nostra regione. Noi andremo a coprire circa il 20% degli studenti delle classi marchigiane con i finanziamenti stabiliti dall’assessorato alle infrastrutture e l’edilizia scolastica della Giunta regionale, ma chiediamo al governo un investimento in campo nazionale di circa 2 miliardi, l’un per cento del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, per dare sicurezza agli ambienti dove vive la maggior parte del loro tempo gli studenti marchigiani e gli operatori scolastici. La scuola ha bisogno di risposte certe perché forma la classe dirigente del domani».

A sottolineare l’importanza del progetto è stato anche l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini: «Questo è un progetto davvero significativo e importante che dimostra non solo quanto la nostra regione sia stata innovativa a livello nazionale ma addirittura internazionale. Questa misura va ad aggiungersi alle altre che abbiamo adottato sempre da precursori: l’uso degli anticorpi monoclonali, la vaccinazione nei palazzetti, non per ultimo la produzione di medicinali anti covid nella nostra regione a cura di Pfitzer: sono stati i 4 pilastri che hanno fatto diminuire la pressione sugli ospedali e contestualmente abbiamo dimostrato come il Servizio Sanitario Regionale ha retto all’urto del covid e ha mostrato la sua particolare efficienza».

Lo studio ha evidenziato che l’impatto della ventilazione meccanica controllata «nell’abbattere la carica virale nell’aria, è molto forte e statisticamente significativo – ha detto Luca Ricolfi -, oltre che generalizzato, cioè rilevabile in ogni sotto campione annualizzato (come la base provinciale delle scuole, ordine di scuola e composizione della classe). Ma il risultato più significativo registrato è quello dell’impatto della Vcm: maggiore è il ricambio dei volumi dell’all’aria, maggiori sono i risultati della riduzione della contaminazione. Quindi non basta mettere un apparecchio Vcm ma occorre collocarne un numero di portata massima adeguata. Si è visto poi che le classi più numerose hanno un rischio individuale sensibilmente più alto del 30-40% di contaminazione rispetto a quelle piccole. Il fattore di abbattimento assicurato dalla Vcm è paragonabile a quello del vaccino: molto efficace e insostituibile come protezione dalla malattia, ma meno dal punto di vista della trasmissione. In sostanza la VCM, ben fatta, ha una capacità di contenimento della circolazione del virus doppia rispetto al vaccino».

«Quella portata avanti dalla Regione Marche è un’iniziativa virtuosa a livello nazionale – osserva il professor Giorgio Buonanno -. La Vcm è l’unico modo ingegneristico per ridurre il rischio di contaminazione al chiuso. L’errore commesso nella gestione della pandemia è stata quella di considerare la trasmissione del virus solo legata alla diffusione tramite droplet che non sono altro che grosse particelle che cadono in prossimità delle persone infette, contrastata con distanziamento e lavaggio delle mani. Misure che da sole non funzionano perché esiste un terzo meccanismo, ben più importante, che è quello dell’aerosol (goccioline piccole invisibili). Negli ambienti chiusi è quindi essenziale affidarsi alla ventilazione controllata che assicura risultati migliori».