ANCONA – «Ventisei decreti fatti che si tradurranno operativamente in quattordici cantieri aperti e due nuove domande depositate». Sono i numeri relativi alla ricostruzione post sisma nelle Marche, alle pratiche avviate in una sola settimana nei 60 comuni inseriti nel cratere.
A comunicarli è l’assessore Guido Castelli che parla di dati che spingono ad un «prudente ottimismo, dopo quattro anni di stasi. Manovali e operai che finalmente mettono mano alla ricostruzione» evidenzia Castelli, puntualizzando che «i terremotati sono veramente la nostra priorità e che il governatore Acquaroli testa giornalmente l’esito di questa spinta, che devo dire, è anche merito del Commissario Legnini».
Secondo l’assessore regionale è importante «che abbiamo risolto la priorità quattro», ovvero il danno alle strade provocato dal sisma, su cui «era più incerto il nesso di causalità-effetto», in pratica «l’Anas finanzierà anche queste causalità», 135milioni di nuovi lavori, precisa Castelli, che porteranno al miglioramento delle strade «soprattutto nei borghi lontani» e maggiormente isolati.
L’assessore ha preannunciato che il 21 dicembre ci sarà una cabina di regia per «importanti decisioni» fra le quali l’approvazione di una ordinanza sulla ricostruzione che dovrebbe essere l’ultima di questa lunga serie di provvedimenti che dal 24 agosto si vanno ad appastellare dal 2016 sulle scrivanie dei nostri tecnici». Compiuto questo step «dal 22 dicembre lavoreremo sul testo unico» con cui chi vuole ricostruire saprà «con esattezza quale è la strada da percorrere evitando quel cubo di rubik» in una operazione «spesso disperata».