Ancona-Osimo

Dengue, secondo caso nelle Marche. Il virologo Giacometti: «Rischio diffusione con temperature elevate di questi giorni»

Le zanzare che trasmettono il virus sono le Aedes aegypti, ma il virus può essere diffuso anche dalle zanzare tigre e dalle coreane. Ecco tutto quello che c'è da sapere

ANCONA – Mal di testa violento e improvviso accompagnato da dolori attorno e dietro agli occhi, febbre e forti dolori alle ossa e ai muscoli. Sono questi i sintomi del virus Dengue. Nelle Marche è stato accertato il secondo caso, a Jesi, dopo che il 6 luglio era stato accertato il primo, «un caso da importazione – dice il professor Andrea Giacometti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale regionale di Torrette – perché la persona si era infettata all’estero».

Le zanzare che trasmettono il virus sono le Aedes aegypti, spiega l’infettivologo, precisando che il Dengue può essere diffuso anche dalle zanzare tigre e dalle coreane, le quali (quest’ultime) resistono anche al freddo e al buio. La puntura può avvenire anche di giorno.

Andrea Giacometti, professore di Malattie Infettive e Pneumologia presso l’Università Politecnica delle Marche

«Nella maggior parte dei casi il virus Dengue – spiega il professor Giacometti – dà luogo a una brutta influenza che non si dimentica per i forti dolori muscolari e articolari che la accompagnano, tanto che in Oriente, da dove si è diffusa, la chiamano ‘febbre spacca-ossa’. Chi contrae questo virus tende ad avere una andatura caratteristica nella camminata che sembra impacciata. Si possono avere anche fotofobia e inappetenza. In un caso su 100 può dar luogo a febbre emorragica, il cui segno premonitore è un mal di pancia violento».

«Non esiste una cura – dice Giacometti -, si utilizzano antipiretici e antidolorifici». Importante è la prevenzione delle punture da zanzara, indossando abiti leggeri e lunghi, utilizzando spray antizanzara e ponendo zanzariere alle finestre delle abitazioni.

L’incubazione varia da tre a 10 giorni – una settimana circa, e «in questo lasso di tempo in cui non si sono ancora manifestati i segni della malattia, se una zanzara punge una persona infetta c’è il pericolo che possa diffondere il virus pungendo successivamente altre persone che non l’hanno ancora contratto. La diffusione del virus – conclude – può essere favorita anche dalle temperature elevate di questi giorni. Le persone più a rischio di complicanze sono gli anziani e i fragili».

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