Ancona-Osimo

Marina Militare, i palombari del gruppo Sdai di Ancona in missione sul fiume Adige

Due gli ordigni esplosivi identificati: bombe d’aereo statunitensi da 1.000 libbre (454 Kg cadauna) risalenti alla seconda guerra mondiale. Fatte allontanare 10mila persone dagli edifici e dalle strade di Legnago, Villabartolomea e di Terrazzo

Il comprensorio militare logistico della Marina Militare di Piano San Lazzaro ad Ancona

ANCONA – I Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto nel 2016 un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici; dal primo gennaio, invece, ne hanno già neutralizzati 16.320 individuati in mare, nei fiumi e nei laghi italiani. Una delle ultime operazioni è stata quella che ha coinvolto, sabato 16 e domenica 17, i Palombari del Gos (Gruppo Operativo Subacquei) del Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare distaccati presso il Nucleo Sdai di Ancona (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi).

La vicenda
I palombari hanno condotto una complessa operazione subacquea nelle acque del fiume Adige in località Porto (Legnago, VR) per rimuovere due pericolosi ordigni esplosivi, che sono stati poi consegnati agli artificieri del 8° Regimento Genio Guastatori “Folgore” di Legnago per le successive azioni volte al loro despolettamento.

Questo a seguito di una segnalazione del 21 aprile 2017 da parte di un cittadino sulla presenza nel fiume di due probabili manufatti esplosivi di grosse dimensioni. Il 29 aprile  i Palombari della Marina, accompagnati sul sito dagli artificieri dell’Esercito, si sono immersi nelle acque dell’Adige confermando la presenza di due ordigni esplosivi, identificati quali bombe d’aereo statunitensi da 1.000 libbre (454 Kg cadauna) risalenti alla seconda guerra mondiale. Al termine del sopralluogo gli operatori di Comsubin hanno rimosso ed occultato in acque più profonde e sicure una delle due bombe perché rinvenuta in posizione verticale, parzialmente riemersa e quindi in equilibrio instabile.

La Prefettura di Verona ha quindi acquisito tutte le informazioni necessarie a redigere un piano di coordinamento tra gli Enti e le Amministrazioni che sarebbero stati coinvolti nelle attività di bonifica che, in virtù della dimensione degli ordigni e della loro vicinanza a nuclei abitati, avrebbe previsto numerosi interventi necessari a tutelare la pubblica incolumità, comprensivo quello dello sgombero di numerose persone.

Il 16 settembre, sulla base del citato piano di coordinamento, i Palombari di Comsubin hanno svolto le attività subacquee propedeutiche ad avviare le operazioni. Questo dopo lo sgombero di circa 10mila persone dagli edifici e dalle strade secondo quanto previsto dalle ordinanze adottate dai Sindaci di Legnago, Villabartolomea e di Terrazzo. Il 17 settembre  alle ore 9, sono iniziate le operazioni.