ANCONA- Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato i familiari delle vittime della tragedia alla discoteca di Corinaldo al termine della cerimonia di inaugurazione del 50esimo anno accademico dell’Università delle Marche. A distanza di tre mesi, il dolore per le sei vite spezzate nella calca della Lanterna Azzurra è ancora straziante. Trattenere le lacrime è difficile. Il Capo dello Stato ha stretto la mano ai familiari di Eleonora Girolimini, 39 anni di Senigallia mamma di 4 figli che aveva accompagnato la più grande al concerto di Sfera Ebbasta; Daniele Pongetti, 16 anni e Emma Fabini di 14, di Senigallia, Asia Nasoni, 14 anni di Mondolfo, di Benedetta Vitali, quindicenne di Fano e di Mattia Orlandi di Frontone (Pesaro e Urbino). La figlia di Eleonora Girolimini che quella maledetta notte di dicembre era alla Lanterna Azzurra con la mamma ha letto una lettera e l’ha consegnata al Presidente Mattarella. «Io e mamma quella sera eravamo in perfetta armonia. Avrei voluto dirle tante cose ma c’era confusione quindi gliele avrei dette dopo, a casa» dice teneramente.
«Non ci sono parole. Quello che è avvenuto era inimmaginabile, inspiegabile e ingiustificabile. Più passa il tempo e più è impossibile farsi una ragione di quello che è successo perché più passa il tempo, più si sente il vuoto delle persone che sono venute a mancare- commenta il Presidente della Repubblica-. Non ci sono parole per dare conforto, non ci sono parole per dare sostegno. C’è soltanto bisogno che si appuri con rigore la verità e che si faccia con rigore giustizia. Quello che è avvenuto non è ammissibile. Non si deve ripetere mai più e mai si sarebbe dovuto verificare. Una serata di festa per ragazzi, alcuni anche alla prima uscita, doveva essere circondata da cautele, sicurezza maggiori. Una tragedia di queste dimensioni è una cosa che stride con ogni criterio di civiltà. Sapete che la commozione ha investito tutta l’Italia. Per quel che può valere avete tutta la mia vicinanza, solidarietà e affetto».