ANCONA – Matteo Polonara, marchigiano di Ancona, su X Factor. Il cantautore 28enne ha raccolto i complimenti dei quattro giudici: Achille Lauro, Manuel Agnelli, Jake La Furia e Paola Iezzi (del duo Paola e Chiara). Lo scorso aprile, Polonara – in occasione di una manifestazione – si era esibito in piazza Roma, nella sua città. Giovedì scorso la puntata su Sky che l’ha visto protagonista. In chiaro, su TV8, la diretta differita c’è stata martedì (2 ottobre).
Florilegio è il suo alter ego. Polonara, cantautore e polistrumentista originario di Ancona, si perde da anni fra i portici di Bologna. Scrive piccole autobiografie sentimentali per combattere la propria introversione: immagini allucinate e sguardi non convenzionali danno vita a un pop psichedelico che tenta di abbattere i confini fra generi. Nato come chitarrista, negli anni ha preso lezioni di vari strumenti: dal contrabbasso classico, alla batteria. E poi chiaramente canto, affiancato alla sperimentazione dell’elettronica con strumenti analogici (sintetizzatori e drum machine).
Polonara, come ha deciso di partecipare ad X Factor?
«È un’esperienza che è capitata un po’ per caso. Mi avevano già contattato due volte. Alla terza ho detto sì».
Com’è stato salire sul palco dell’Allianz Cloud di Milano?
«Non mi ero mai confrontato con un pubblico così grande, sopra un palco così grosso».
Racconti…
«Ho portato sei brani: due miei inediti, due cover in inglese e due in italiano. Ho esordito con Kiss, di Prince. Ma cantare in inglese non è il mio forte. I giudici, però, sono stati contenti».
E Ancona?
«Sono nato qui, dopo le Medie alle Pie Venerini, ho fatto il musicale al Rinaldini. La carriera da cantautore l’ho iniziata nel 2015. Ormai, vivo da nove anni a Bologna. Nelle Marche torno raramente, a volte per un bagnetto al mare».
Chi è Florilegio?
«È il mio nome d’arte, rimanda a una raccolta di estratti poetici composta come un mazzo di fiori. Presto uscirà il mio secondo Cd come Florilegio, il terzo della mia carriera (il primo è pubblicato con il suo vero nome, ndr)».
Il suo sogno?
«Vivere di musica, suonando».