ANCONA – Ventisette persone indagate, sette arresti, 15 perquisizioni domiciliari, sequestrati 3 veicoli, un appartamento e un conto corrente. È questo il bilancio della maxi operazione antidroga condotta dal Comando Provinciale dell’Arma dei carabinieri della Legione Marche. I militari dorici, guidati dal colonnello Cristian Carrozza, hanno stroncato un’organizzazione criminale dedita al traffico di hashish e cocaina nella provincia di Ancona. Le indagini, coordinate dai PM della Procura di Ancona – DDA, Paolo Gubinelli e Daniele Paci, avevano preso avvio nel marzo di due anni fa (2017), quando i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ancona avevano intrapreso la complessa operazione che ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale, composta principalmente da magrebini.
L’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE
I malviventi avevano messo in piedi una rete dedita al traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto hashish e occasionalmente cocaina, che venivano immesse sul mercato dello spaccio di Ancona e provincia.
L’organizzazione, diramata anche oltre i confini regionali (Emilia Romagna e Lombardia), era in grado di far giungere ingenti quantitativi di barbuka, una qualità particolare di hashish, ricca di principio attivo, che poi veniva confezionata in ovuli, pronti per lo spaccio. Un’attività illecita che fruttava grossi introiti ai criminali, dal momento che ogni ovulo, contenente un quantitativo di circa 10 grammi di stupefacente, veniva venduto ad un prezzo compreso tra 100 e 150 euro.
Il gruppo di magrebini si era allargato sul territorio come una piovra tentacolare, ed aveva piazzato alcuni dei suoi referenti nelle aree più “strategiche” della provincia: H.I.E.K., classe 1984, si occupava dell’attività illecita nella piazza dorica, M.E.B., classe 1986, agiva a Chiaravalle, Falconara Marittima e Montemarciano, mentre Y.A., classe 1986, gestiva le “piazze” di Jesi e Santa Maria Nuova. Un altro ruolo di rilievo veniva svolto da M.N., marocchino classe 1982, cassiere dell’intera organizzazione, mentre del rifornimento della droga si occupavano J.B., marocchino classe 1986 e A.E., marocchino classe 1982.
I CAVALLINI DELLO SPACCIO
Ognuno di questi referenti locali aveva assoldato la sua manovalanza: una fitta rete di cavallini, ovvero di spacciatori, tra i quali anche alcuni italiani.
Ad Ancona la droga era venduta da un giovane anconetano, C.M. classe 1980, e da un marocchino, A.N classe 1982, indagati per la sola attività di spaccio.
A Chiaravalle, Falconara Marittima e Montemarciano agivano invece A.F., tunisino classe 1966, Z.L., marocchino classe 1990, entrambi indagati per il reato associativo insieme a Z.T., marocchino classe 1987, H.E.B., marocchino classe 1991 e ad un cittadino marocchino classe 1990, indagati solo per l’attività di spaccio.
A Jesi e Santa Maria Nuova spacciavano 7 italiani, 2 marocchini e 1 polacca: S.B., italiano classe 1989, C.C., italiano classe 1962, G.G., italiano classe 1983, M.L., italiano, classe 1974, M.M., italiano classe 1976, M.R., italiano classe 1983 B.Z., marocchino classe 1990, tutti indagati per il reato associativo oltre a D.C., italiano classe 1973, E.M.Z., polacca, classe 1983, un cittadino marocchino classe 1992, un giovane di Santa Maria Nuova classe 1993, A.S., marocchino classe 1970, indagati solo per l’attività di
spaccio.
TELEFONATE IN CODICE
L’organizzazione utilizzava delle schede telefoniche dedicate per comunicare esclusivamente tra loro, così da rendersi “invisibili” al controllo delle forze di polizia, ma non hanno fatto bene i conti perché non sono sfuggiti all’occhio vigile dei carabinieri. I criminali parlano in codice tra loro, sia per riferirsi allo stupefacente, sia per concordare tempi e luoghi di consegna. «Ci prendiamo un caffè» era uno dei codici utilizzati per fissare l’appuntamento, inoltre le schede telefoniche erano cambiate di frequente, e venivano attivate intestandole a terze persone inconsapevoli o inesistenti, con la complicità di un Phone-center di Falconara Marittima gestito da un bangladese F.O., classe 1983, deferito in stato di libertà per falsità in registri e notificazioni.
ARRESTI
Sette gli arresti in flagranza di reato, 18 i chilogrammi di hashish sequestrati insieme a 15 grammi di cocaina, oltre alla somma di 15mila euro in contante.
LE INDAGINI
Il primo importante riscontro investigativo veniva effettuato il 4 luglio 2017, quando i carabinieri avevano tratto in arresto a Santa Maria Nuova, S.B. , italiano classe 1989, trovato in possesso di 10 grammi di cocaina, 247 grammi di hashish, suddivisi in ovuli.
Successivamente, l’11 luglio 2017 veniva arrestato a Falconara Marittima un altro italiano, S.B., classe 1973, trovato in possesso di 103 grammi di hashish. Il 24 ottobre 2017 arrestato a Montemarciano, A.F., tunisino classe 1966, trovato in possesso di 1,02 chilogrammi di hashish, mentre il 9 dicembre 2017 è toccato a due marocchini arrestati ad Ancona: H.I.E.K. classe 1982 e K.B. classe 1985, trovati in possesso di 520 grammi di hashish, in ovuli ed un “panetto”. I militari avevano sequestrato ai due la somma di 15mila euro in contante, provento dell’attività illecita.
Il 15 dicembre 2017 veniva tratto in arresto a Jesi, C.C., italiano, classe 1962, trovato in possesso di 280 grammi di hashish, suddivisi in ovuli, mentre il 16 febbraio 2018, l’attività di indagine permetteva di arrestare ad Ancona, presso la stazione ferroviaria, C.E.J., marocchino classe 1977. L’uomo, proveniente da Milano su un autobus di linea, veniva trovato in possesso di 14,987 chilogrammi di hashish, suddivisi in “panetti”.
I SEQUESTRI
Nella mattinata di oggi i carabinieri del Comando Provinciale di Ancona hanno proceduto, come da provvedimento del G.I.P. di Ancona, al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di una BMW 320D utilizzata da Y.A., referente della zona di Jesi e Santa Maria Nuova, un conto corrente bancario, una Fiat Multipla ed un motociclo Aprilia Atlantic 500 utilizzato da H.I.E.K., referente della zona di Ancona. Sequestrato anche un appartamento a Conselice (RA) nelle disponibilità di J.B., uno dei rifornitori di stupefacente dell’organizzazione ed eseguite 15 perquisizioni domiciliari nel corso delle quali sono stati sequestrati altri 22,5 grammi di hashish, 1,67 grammi di eroina e 2 bilancini di precisione.