NUMANA – Per tutta la notte (3 agosto) sono proseguite le operazioni di spegnimento e bonifica dell’incendio di domenica scorsa (primo agosto) con due squadre coordinate dal posto di comando avanzato sul luogo per la vigilanza. Nella mattinata di ieri, 2 agosto, si è riattivato un focolaio nel punto in cui è divampato il rogo, in via Barca a Loreto, sul territorio di Castelfidardo, subito domato.
L’evacuazione al camping Numana blu
Al camping Numana blu ieri mattina (2 agosto) la piscina ha riaperto un’ora dopo perché era coperta da una coltre di cenere, residuo di una giornata infernale, gestita in maniera magistrale del personale però che ha fatto di tutto per tutelare gli ospiti, oltre duemila turisti, tutti evacuati e poi ritornati all’interno in serata. «Stavo pranzando e ho sentito l’odore acre che saliva mentre leggevo della notizia dell’incendio, così distante, e non potevo pensare che ci avrebbe quasi raggiunti – racconta il proprietario Arturo Neumann -. Poi è arrivata la fuliggine con il forte vento caldo. Erano le 14.15, ho chiamato subito il 115 e ho predisposto il piano di emergenza. Ero ancora tranquillo. Alle 14.30 ho preparato in via precauzionale l’evacuazione e ho srotolato le manichette antincendio. Ho capito soltanto mandando un uomo di vedetta sulla collina che le fiamme stavano camminando lungofiume. Alle 15.30 il panico. Ho preso il comando mentre facevo uscire tutti. Nel giro di pochissimo qui sono arrivati governatore, prefetto, sindaco ed è stata allestita la centrale operativa. Il Canadair ha salvato la situazione. Le mie “lance”, un centinaio, sono state spostate perché puntavano al boschetto ma non c’è stato bisogno di usarle. Alle 20.30 il prefetto ha proposto il ritorno delle persone nel camping con presidio notturno dei pompieri. Mi sento di ringraziare con il cuore il sindaco, il governatore, il prefetto, i carabinieri e tutte le forze che si sono messe in moto».
Le indagini e le ipotesi
Tutte le piste sull’origine del rogo sono aperte ma quel che è certo è che il maxi incendio ha origine antropica, cioè per mano dell’uomo. Non si sa se ci sia stato dolo, per mano di un piromane, oppure colposo, se qualcuno cioè, nel tentativo di dare fuco a sterpaglie o rifiuti, abbia causato il disastro ambientale. Potrebbe essere stata anche la cicca di una sigaretta accesa lanciata dal finestrino di un’auto in corsa a originare il tutto oppure un pic nic finito male. I carabinieri forestali stanno acquisendo le testimonianze dei residenti e i filmati delle telecamere che ci sono in zona.