ANCONA- Pressing sulla campagna vaccinale. Da oggi l’hub Paolinelli alla Baraccola avrà tre medici in meno a disposizione, su un contingente complessivo di sei. In pratica si viaggia a metà del personale previsto. Motivo: sono scaduti i contratti dei dottori che per primi hanno preso parte alla somministrazione delle dosi per la popolazione. Ma nel frattempo non sono state sbrigate le burocrazie per prorogare gli incarichi. E adesso si corre il rischio di un forte rallentamento della campagna vaccinale, proprio nel momento in cui è schizzata la richiesta di terze dosi per gli anziani e soggetti fragili.
L’attesa
Dieci giorni di passione. Questa, più o meno, la tempistica prima di rivedere riattivati i contratti dei medici del centro vaccinale Paolinelli. Almeno è quanto si è venuto a sapere ieri da fonti interne agli uffici regionali dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. Ma non è ancora stato chiarito se il 22 novembre saranno già operativi i medici reintegrati, oppure sarà quella la data di pubblicazione del bando per il reclutamento. «A mio avviso sembrerebbe più realistico che il 22 novembre si apra il bando – spiega il dottor Roberto Cameriere, responsabile dell’hub alla Baraccola – so che non è incoraggiante, ma a me sembra impossibile che in dieci giorni si riescano a sbrigare tutte le burocrazie e arruolare i medici». Tra l’altro Cameriere fa parte proprio del gruppo dei tre che adesso si trova in stand by, ma che spera di poter tornare alla sua postazione quanto prima. «C’è veramente bisogno di rafforzare l’equipe di medici vaccinatori – continua il dottore – adesso più che mai è necessario tenere un ritmo di somministrazioni elevato». Anche perché le richieste da parte della popolazione certo non mancano. Si cammina ad un ritmo di circa 800 presenze giornaliere, tra terze dosi e antinfluenzale. Un ritmo che non può in alcun modo rallentare.
I rinforzi
Per sopperire alla mancanza dei tre medici sono stati chiamati a dare supporto al centro vaccinale alcuni dottori specializzandi. Tre, in particolare, così da riequilibrare il team. «Ma già da lunedì torneranno ad essere quattro in tutto i medici impegnati nelle inoculazioni – lamenta Cameriere – si va verso una settimana davvero difficile».
Servono rinforzi e al più presto, altrimenti il rischio di una battuta d’arresto si fa sempre più concreto. Già mercoledì scorso la fila delle persone in attesa di ricevere il vaccino ha riempito tutto il piazzale antistante il centro. Un serpentone che si è allungato quasi fino all’ingresso del Globo, creando evidenti disagi vista la lunga attesa che si è paventata a tutti i presenti. Senza contare che questa fase di somministrazione riguarda gli anziani e i soggetti fragili. Dunque ad aspettare ore in piedi al freddo sono state, per lo più, persone che invece non avrebbero dovuto trovarsi in una condizione di tale disagio. «Ci auguriamo che si possa tornare al più presto in una situazione ottimale – spera Cameriere – il tempo stringe e il virus è tornato a circolare prepotentemente».