Ancona-Osimo

Il caso del medico anconetano che iniettava soluzione fisiologica al posto del vaccino: «Nefandezza che rovina la categoria»

Dura la presa di posizione della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale sulla vicenda del dottore indagato. Categorica anche la presa di distanza del sindacato: «Se accuse vere, venga perseguito»

Immagine di repertorio

ANCONA – «Massima distanza dai medici che si comportano così nei confronti dei pazienti. Noi siamo la parte offesa perché a fronte di decine e decine di medici che fanno il loro lavoro, un medico che compie una nefandezza di questo tipo rovina tutta la categoria». È dura e categorica la presa di posizione di Massimo Magi, presidente regionale Fimmg, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, sull’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona a carico di un medico di base dell’hinterland Anconetano per anomalie commesse nella gestione delle vaccinazioni Covid-19.

Il medico di base, stando alle accuse della Procura di Ancona, avrebbe somministrato semplice soluzione fisiologica a numerosi pazienti invece di inoculare il vaccino Pfizer fornito da Asur Marche. I motivi che hanno spinto il medico a questa condotta sono oggetto di indagine, ma l’ipotesi di reato per il professionista della salute, è quella di falso ideologico e lesioni personali.

Massimo Magi

«Se è vero, perché è una persona innocente fino a prova contraria, è un fatto gravissimo» afferma Massimo Magi, nel sottolineare «siamo i primi a stigmatizzare questo tipo di comportamento, che è un comportamento non corretto e non professionale nei confronti dei pazienti. Non ho parole per esprimere tutta la mia distanza e la mia avversione per comportamenti di questo tipo, di cui oltretutto non se ne capisce neanche la ragione».

Teme che questa vicenda possa minare la fiducia dei cittadini?
«I pazienti e i cittadini hanno l’immagine del loro medico davanti agli occhi: se il medico si comporta correttamente, dà i consigli giusti, è presente e disponibile, non bisogna temere nulla, non abbiamo nessuna preoccupazione – dice Magi -. Noi abbiamo paura degli avventurieri, temiamo l’azione di soggetti che hanno doppi interessi, di soggetti che non sono scientificamente motivati nelle loro azioni, di questo bisogna aver paura, nei confronti del medico che invece si comporta onestamente, che per carità, sbaglierà pure perché nessuno è Dio in Terra, ma mette tutta la sua passione e la sua disponibilità per assistere i pazienti, se aderiamo a questo cliché non dobbiamo temere nulla».

Il presidente regionale Fimmg nel fare il punto sulla campagna vaccinale condotta dai medici di famiglia spiega: «fino alla scorsa settimana abbiamo vaccinato 10mila persone» dall’inizio del coinvolgimento dei medici di base nella campagna vaccinale contro il covid-19. Ma la velocità di somministrazione, come fa notare, «dipende dalla disponibilità dei vaccini, se non ci sono non possiamo vaccinare, perché non possiamo somministrare acqua distillata. Quando le dosi arrivano le usiamo subito tutte».

Ma oltre al problema delle scarse dosi consegnate ai medici di medicina generale, Magi lamenta una scarsa rendicontazione: «Mancanza una interlocuzione corretta con la Regione, anche per quanto riguarda la fornitura dei dati. Noi vacciniamo, ma non sappiamo quanti ne stiamo vaccinando, dobbiamo ricorrere a fonti alternative per conoscere quanti vaccini somministriamo noi (medici di medicina generale, ndr), in questo meccanismo c’è qualcosa che non va».

Il presidente Fimmg fa notare che a causa della «scarsa rendicontazione, noi andiamo avanti, ma non sappiamo con che velocità e non possiamo neanche apportare eventuali correttivi alla nostra dinamica vaccinale. Poi i dati chiaramente li sappiamo perché abbiamo delle possibilità per conoscerli, ma non va bene che non abbiamo un report settimanale vaccinale dedicato alla medicina generale, anche perché è possibile sulla piattaforma, dove è semplicissimo».

Ai medici di famiglia vengono ancora consegnate settimanalmente «dosi con il contagocce, siamo ancora nell’ordine di 17 dosi a medico, 11 di AstraZeneca e 6 di Pfizer». Da quanto si apprende potranno disporre anche del Johnson & Johnson, il siero monodose: «Ce lo hanno già proposto e siamo favorevoli ad usarlo secondo le indicazioni che Ema ed Aifa hanno dato, lo utilizzeremo senza problemi».

Categorica, sulla vicenda del medico vaccinatore con siero fittizio, anche la posizione dello Smi, Sindacato dei Medici Italiani: «Se le accuse nei confronti del medico di famiglia venissero confermate, è giusto che questo venga perseguito». Il sindacato, per voce di Alessandra Moraca, fa sapere «non conosciamo i dettagli della vicenda, ma prendiamo le distanze dalla condotta del medico. Crediamo fermamente nell’importanza della campagna vaccinale contro il SARS-CoV-2 per uscire dall’emergenza sanitaria».

Lo Smi sottolinea inoltre che «l’errore di un medico non può danneggiare una intera categoria, quella dei medici di medicina generale, che si è messa a disposizione per contribuire a questa importante campagna di vaccinazione di massa».