FALCONARA – Come è vero che l’Italia è la patria della pizza, così i suoi consumatori sono i più esigenti al mondo. Ed ecco che la pizza di Marca parla anconetano, fermano, ascolano, pesarese e maceratese grazie alle farciture gourmet dedicate alle specialità eccellenti del territorio. È gustoso l’appuntamento alla Pizzeria Ristorante Arnia del Cuciniere di Falconara dove sono stati presentati i menù estivi delle “Pizze di Marca“.
«Torna “Pizze di Marca” alla sua terza edizione – spiega Gianfranco Santi, vice presidente di Linfa, l’azienda speciale della Camera di commercio dedicata al settore agroalimentare – dando continuità a un progetto iniziato 13 anni fa a Pesaro dedicato a Rossini e Raffaello. Il ruolo di questo progetto è far conoscere ai marchigiani e ai turisti i prodotti di eccellenza del nostro territorio, perché le pizze sono farcite con i prodotti di grande qualità delle Marche. Le pizze dunque raccontano il territorio: le Marche su una pizza, è il caso di dire. L’altro grande obiettivo che ci poniamo è quello di far conoscere i vini in abbinamento alle pizze».
Oltre alle farciture territorialmente connotate sopra le pizze, vi sono poi gli abbinamenti a vini e birre agricole: ogni pizza è a lunga lievitazione, farcita con prodotti tipici locali e dunque fortemente identificativa del suo territorio.
«Iniziativa nata per valorizzare i prodotti del territorio certificati, Igp, slow food e della tradizione di ogni provincia – spiega Otello Renzi enogastronomo e sommelier – cominciando dalle farine, dalla mozzarella fiordilatte, dall’olio extravergine di oliva sia Igp Marche che di Cartoceto Dop. Vogliamo valorizzare i prodotti tipici e della tradizione, come il ciauscolo, la caciotta di Urbino, il prosciutto di Carpegna, le olive ascolane del Piceno e il formaggio di fossa, che sono conosciuti ma anche quelli meno noti come le fave Fratterosa o la Favalanciata dell’Ascolano, o la cipolla piatta rosa di Pedaso ancora più apprezzabili perché sconosciuti. Non dimentichiamo poi il mare, siamo nella provincia di Ancona: il mosciolo selvatico di Portonovo, i paccasassi e le gustose alici di San Benedetto del Tronto».
Insomma, pizze gourmet che raccontano e promuovono la nostra terra, da degustare in una serie di appuntamenti – partiti il 22 giugno fino al 26 settembre – in 35 pizzerie della regione, con speciali menù degustazione in abbinamento a vino o birre agricole.
«Ho creato una sinergia di quattro impasti con farine diverse – svela Claudio Api titolare de L’Arnia del Cuciniere che ha ospitato il lancio dell’iniziativa – abbiamo dal padellino inserita in carta sei anni fa; alla scrocchiolina con farina macinata di grano duro, l’integrale fino all’uso di lievito madre che gestisco da cinque anni». Grande l’attenzione di Claudio Api, che nasce chef, ai prodotti e alle farciture delle pizze: «leghiamo molto l’uso dei prodotti alla stagionalità».
«Abbiamo proposto 2 tipologie di pizze – spiega Angelo Tantucci titolare insieme alla moglie della Pizzeria Capriccio di Monsano –: un padellino al mais farcito con coniglio in porchetta tipico delle nostre zone e un finto vincisgrasso con sfoglie sottilissime di doppio crunch, che è un impasto di pizza croccante. Come sempre una pizza resta fissa in menù, abbiamo scelto quella al coniglio». Ha testimoniato il valore dell’iniziativa di Camera di Commercio e Linfa, la dirigente del settore agricolo della Regione Marche Francesca Severini: «un progetto condiviso in cui i prodotti usati fanno comunicazione, portano benessere e sono volano del turismo», ha detto. Tutte le serate, i menù, i prodotti e le curiosità su www.linfaaziendaspeciale.it