ANCONA – Al via l’attività di restyling degli stabili nell’area del Mandracchio. Subito il rifacimento di una parte del Mercato ittico dove, oltre alla riqualificazione della struttura, si interverrà per la realizzazione di un ristorante al posto degli uffici della Co.ge.vo «con l’obiettivo di ridefinire certi spazi seguendo una logica più attuale e al passo con i tempi – afferma il presidente dell’Autorità portuale, Enzo Garofalo – perché anche l’attività di pesca sta evolvendo, e dove c’è pesca c’è mercato e, perché no, ristorazione».
La vision
Dunque una vision a lungo termine che punta a rivedere completamente la destinazione d’uso degli spazi. Non tutti, ovviamente. Infatti i lavori allo stabile del mercato sono iniziati prima dell’arrivo del nuovo piano regolatore di sistema portuale proprio perchè non è stata messa in discussione la destinazione d’uso. «Un ragionamento simile lo stiamo affrontando per l’area fieristica – aggiunge Garofalo – su cui vorremmo intervenire con alcuni cambiamenti». Non si sbilancia però il presidente dell’autorità portuale sul dettaglio delle ipotesi al vaglio. «C’è un team di esperti al lavoro – spiega – e quando avremo un quadro più chiaro provvederemo a comunicarlo». Il servizio tecnico per la redazione del Piano regolatore di sistema portuale è stato affidato al raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Modimar srl di Roma, capogruppo, Acquatecno srl e Seacon srl di Roma, Giovanni Francalanza di Pisa, Geologi associati Fantucci e Stocchi di Ronciglione, Simonetta Migliaccio di Genova, Environment Park spa di Torino.
Lo sfratto
La Cooperativa dei vongolari costretta a ripiegare all’interno di un container di 40 metri quadrati posizionato nell’area antistante l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Nel piano di riqualificazione dello stabile, inserito nel progetto più ampio di rifacimento dell’intera area portuale del Mandracchio, è prevista la costruzione di un ristorante proprio negli spazi fino ad ora destinati agli uffici della Co.ge.vo. «Siamo alla mercé di chiunque – protesta il presidente della Cooperativa dei vongolari, Domenico Lepretti – qui davanti parcheggiano i camion, potenzialmente siamo a rischio atti vandalici o addirittura furti». Non l’ha presa bene Lepretti, che ha chiesto all’Autorità portuale di destinargli «un’area di loro proprietà davanti alla Carmar Sub, dove hanno uno stabile – dice il presidente -, ma non ho ancora ricevuto risposte». Dunque, nel frattempo, l’head quarter della Co.ge.vo si è dovuto adattare in uno spazio angusto all’’interno di un container. «Non si riesce a lavorare qua dentro – incalza Lepretti – è troppo piccolo. Siamo in due con i macchinari, non possiamo rimanere in queste condizioni». A questo punto non resta che guardare altrove: «Mi sto informando per trovare una soluzione alternativa – continua Lepretti – ma mi aumentano i costi di affitto. Veramente un grosso disagio. Nonostante la nostra realtà sia una delle più valide nell’ambito portuale, siamo considerati meno di zero».