Ancona-Osimo

Mezzavalle, piatto amaro per la trattoria: dopo 23 anni chiesti 9mila euro per abuso edilizio

Il proprietario dell'immobile ha perso il ricorso al Tar contro il Comune che, dopo il condono pagato nel 1995, ha mandato a chiedere l'indennità risarcitoria per il rilascio della concessione edilizia in sanatoria. L'avvocato Sonia Moresi: «Valuteremo il ricorso al Consiglio di Stato»

La trattoria Mezzavalle (foto dal sito la baia di Portonovo)

ANCONA – Paga un condono in milioni di lire per regolarizzare l’abuso edilizio della Trattoria Mezzavalle e a distanza di 23 anni il Comune torna a battere cassa e manda a chiedere al proprietario del manufatto altri 9.197,03 euro come indennità risarcitoria per l’opera abusiva realizzata in area sottoposta a vincolo. Il provvedimento è stato impugnato al Tar dalla proprietà, Luciano Moresi, tramite la figlia Sonia Moresi, avvocato, ma il tribunale amministrativo nei giorni scorsi lo ha respinto. La richiesta di pagamento del Comune è del 10 ottobre 2017, per il rilascio della concessione edilizia in sanatoria, 23 anni dopo l’istanza di condono presentata e pagata da Moresi circa 35 milioni di vecchie lire. La proprietà era rimasta colpita dal pagamento richiesto dopo tutti quegli anni e ha impugnato il provvedimento al Tar per chiederne l’annullamento.

«Adesso valuteremo il ricorso al Consiglio di Stato – commenta l’avvocato Sonia Moresi – perché la sentenza è contraddittoria e non ha preso in considerazione alcuni punti fondamentali come il conteggio della cifra che non è stato mai comunicato al ricorrente ma depositato solo a seguito della richiesta del Tar. Il calcolo è privo di sottoscrizione e quindi affetto da nullità assoluta, circostanza su cui il Tar non si è espresso».

Luciano Moresi, oggi 82enne, ha costruito il manufatto negli anni ’60, un punto di ristoro per pescatori e per i frequentatori della spiaggia di allora che lo vedevano come presenza fissa a Mezzavalle. Prima ha iniziato a cucinare dei piatti e poco a poco ha dato vita alla trattoria, che nel 2008 è stata data in gestione ad un’altra famiglia. Il 24 febbraio 1995 era stato chiesto il condono, che poteva essere avanzato in quegli anni per le opere abusive, e pagando circa 35 milioni di vecchie lire si era messo  in regola come chiedeva la legge. Poiché l’immobile oggetto del condono ricade in area soggetta a vincolo paesaggistico, il Comune ha proceduto a determinare l’indennizzo previsto originariamente per rilasciare la concessione edilizia in sanatoria. Con il ricorso però Moresi aveva sostenuto la nullità del provvedimento del Comune, con il quale l’ente ha chiesto un pagamento di oltre 9mila euro, per invalidità radicale della concessione edilizia in sanatoria, l’intervenuta prescrizione del diritto del Comune di richiedere il pagamento dell’indennità risarcitoria, e tra le altre contestazioni anche l’omessa comunicazione di avvio del procedimento.

Il Tribunale ha richiesto al Comune il deposito del documento istruttorio richiamato nell’atto impugnato, con i conteggi effettuati per determinare l’importo dell’indennità risarcitoria. Dopo il deposito di tale documento Moresi ha contestato altri punti. Per il ricorrente la concessione edilizia in sanatoria era nulla perché il procedimento di condono era stato già concluso con la concessione edilizia in sanatoria del 2002, atto mai annullato o revocato dal Comune. Gli oltre 9mila euro che il Comune ha mandato a chiedere si sarebbero prescritti per i termini calcolati dal ricorrente. Il Tar però è arrivato ad altre conclusioni. Per il tribunale amministrativo la concessione edilizia in sanatoria è una bozza del provvedimento predisposta dall’ufficio a seguito del completamento dell’istruttoria tecnica che reca unicamente un numero interno ma non un numero di protocollo tanto che non è stata mai notificata a Moresi e nemmeno pubblicata sull’albo pretorio del Comune. Questo perché Moresi, da come scrive il Tar, non aveva allegato all’istanza di condono la domanda di accatastamento del manufatto abusivo e che costituisce un requisito indispensabile per il rilascio del titolo edilizio postumo. Solo in data 21 aprile 2017 Moresi ha prodotto la domanda di accatastamento presentata sul finire del 2016 il che ha consentito all’amministrazione di procedere formalmente al rilascio della concessione edilizia in sanatoria nel 2017. Quindi i termini della prescrizione non ci sono.