Ancona-Osimo

Michele Scarponi, Filottrano ricorda il suo campione a sei anni dalla scomparsa

Michele era rientrato la sera prima dal Tour of the Alps, di cui aveva vinto la prima delle cinque tappe in programma e la mattina seguente era già in sella alla sua bicicletta per un allenamento sulle strade di casa. Lì l’incidente mortale

Michele Scarponi. Foto Fondazione Michele Scarponi

FILOTTRANO – Oggi (22 aprile) ricorrono i sei anni dalla scomparsa dell’aquila di Filottrano, il ciclista Michele Scarponi. Era il 22 aprile 2017. Michele era rientrato la sera prima dal Tour of the Alps, di cui aveva vinto la prima delle cinque tappe in programma e la mattina seguente era già in sella alla sua bicicletta per un allenamento sulle strade di casa. Lì l’incidente mortale contro un furgone.

La Fondazione

La Fondazione che porta il suo nome, guidata dal fratello Marco, oggi afferma: «Il nostro cuore oggi ha il volto di Michele. È un cuore matto e profondo. Un cuore furbo, allegro, forte come una montagna. È un cuore scalatore. Perché è uno di quei posti, il volto di Michele, che appena incrocia il tuo sguardo ti fa sentire in armonia col mondo, a casa. È uno di quei cuori che non smette mai di aprirsi. Sei anni fa Michele venne ucciso mentre era sulla sua bicicletta, nella sua Filottrano. Investito da un compaesano alla guida di un furgone. Oggi come allora c’è il sole. Oggi come allora ci sentiamo soli senza la nostra grande Aquila. Noi ricordiamo Michele ogni giorno e oggi, più che mai, mettiamo il piede a terra, come lui ci ha insegnato, per non dimenticare e per sconfiggere la violenza stradale. Il nostro cuore oggi ha il volto di Michele».

Il sindaco di Jesi

Tutto il territorio era legato al campione: «Un ricordo sempre vivo – ha sottolineato il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo – che si concretizza oggi con un patto di collaborazione con la Fondazione a lui intitolata e guidata dal fratello Marco, cui il Comune di Jesi mette a disposizione un locale di Corso Matteotti per sostenere l’attività di promozione all’uso della bicicletta e alla mobilità sostenibile». L’inaugurazione del locale è in programma giovedì 27 aprile alle 18.

La proposta di legge

Il senatore Alberto Losacco ha depositato il disegno di legge a marzo che porta il nome di Scarponi: «In questi sei anni il ricordo di Scarponi non si è mai spento né svanito. La sua famiglia ha dato vita ad una Fondazione che, oltre a portare il suo nome, sensibilizza grandi e piccoli sulla sicurezza stradale. I suoi tifosi ricordano, ogni qualvolta si presenta l’occasione, le sue imprese e il suo sorriso – dice il senatore -. Non c’è gara in cui il suo cognome non sia presente sull’asfalto, spesso accompagnato da un cuore. Porta il nome di Michele Scarponi il disegno di legge che ho presentato in Senato: la Legge Scarponi è per lui ma è anche per responsabilizzare i conducenti verso tutte le donne, gli uomini e i bambini che quotidianamente percorrono la strada in sella ad una bici. L’introduzione della distanza minima di sorpasso di 1,5 metri è un passo fondamentale per garantire più sicurezza sulle strade. Perché, come ricorda la Fondazione, la strada è di tutti a partire dal più fragile».

Le iniziative e le parole del fratello

Oggi è ricordato anche da un suo ex direttore sportivo, ai tempi della Domina Vacanze, Riccardo Magrini, presente a Sassoferrato all’inaugurazione della Ciclo Appenninica Alte Marche (9 tappe, 200 chilometri, tremila e 570 metri di dislivello) con tanto di pedalata al mattino (dalle ore 9.30) sulla Ciclovia assieme a Zico, recordman e testimonial Alte Marche, poi in sella saliranno i sindaci e dopo l’inaugurazione, nel pomeriggio (ore 15), il talk show in piazza Matteotti con Luca Gregorio, Riccardo Magrini e Marco Scarponi, segretario della Fondazione. Marco Scarponi in questi giorni è impegnato nell’Anconetano. Mercoledì 19 aprile proprio ad Ancona, alla Facoltà di Economia e Commercio Giorgio Fuà, la Fondazione Scarponi ha promosso un convegno gratuito, “Sicurezza stradale e mobilità urbana sostenibile: verso un futuro possibile”. «I temi della mobilità e sicurezza che la Fondazione sta portando avanti da tempo sono stati portati finalmente all’attenzione degli anconetani e si spera che si possa iniziare un percorso anche ad Ancona per una città a misura d’uomo. Una città delle persone – dice il fratello Marco -. L’idea è quella di avere un dialogo continuo con la città di Ancona affinché si possa dare il via a iniziative di urbanismo tattico, zone 30 e percorsi di educazione stradale efficaci con le scuole. L’iniziativa più importante al momento resta il progetto educativo “La strada è di tutti, a partire dal più fragile” che ci ha visti impegnati nella formazione di educatori della mobilità e in tante scuole». Non mancherà neanche quest’anno la giornata sui pedali dedicata a capitan Astana. Non si correrà più la Gran Fondo, ma si pedalerà in una cicloturistica, domenica 8 ottobre per lo “Scarponi day” da Filottrano in cima alla Castelletta.

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