ANCONA – La questione migranti al centro della polemica. Negli ultimi giorni, in un clima di forte tensione, sono iniziati i primi trasferimenti dal Cara – Centro Accoglienza Richiedenti Asilo – di Castelnuovo di Porto in provincia di Roma, prossimo alla chiusura, alla volta dei Cas – Centri Accoglienza Straordinari – di alcune regioni, tra le quali anche le Marche.
E proprio nelle Marche, nella giornata del 23 gennaio scorso, sono giunti 30 migranti trasferiti nei Cas, delle cinque province: 11 ad Ancona, 8 a Pesaro, 5 a Macerata, 3 ad Ascoli Piceno e 3 a Fermo (leggi l’articolo)
Sulla questione è intervenuto il senatore della Lega Paolo Arrigoni precisando che questi centri di accoglienza hanno mostrato in diverse parti del paese «elementi di inefficienza dove si sono verificati anche fenomeni attenzionati dalla Magistratura». «Cosa rappresentano trenta richiedenti asilo giunti nelle Marche rispetto alla diminuzione registrata dall’insediamento del Governo?», si interroga il senatore.
Al primo giugno 2018, data di insediamento del Governo, «nelle Marche erano presenti 4.289 persone nel sistema di accoglienza, mentre alla data odierna ce ne sono 3.541», sottolinea Arrigoni. Una diminuzione di 748 persone «avvenuta grazie alle politiche di rigore e legalità attuate dal Ministro Matteo Salvini e grazie anche all’operatività del decreto – spiega – Le considerazioni negative fatte da alcuni esponenti del Partito Democratico e della sinistra, secondo i quali ci troveremmo di fronte agli esiti disastrosi del decreto Salvini, sono da respingere al mittente, perché questi 30 migranti rappresentano il 4% rispetto alla riduzione delle presenze avuta in 7 mesi di Governo». «Si tratta di fatti – prosegue il senatore -, così come lo sono gli sbarchi degli extra comunitari in Italia che, fino alla data del 21 gennaio, sono scesi a 155 contro i 2.730 del 21 gennaio del 2018. Un abbattimento degli arrivi di quasi il 95%. Dati che testimoniano l’efficacia dell’azione di Governo della Lega e del Ministro dell’Intero Matteo Salvini».
Senatore, una delle accuse più forti che vi rivolgono è quella che i migranti che escono dai Cara finiranno preda della criminalità, cosa si sente di controbattere?
«In cinque anni di governo della sinistra, con il Partito Democratico quale forza principale, sono arrivati nel nostro paese 700 mila persone di cui 240 mila non hanno fatto richiesta di asilo, non sappiamo dove sono andati, né cosa stiano facendo, quindi di fatto sono irregolari e molti di quelli che hanno presentato richiesta di asilo non l’hanno ottenuta perché solo una minima parte è riuscita a conseguire il livello di protezione, mentre gli altri sono stati buttati fuori dai sistemi di accoglienza creando un numero elevato di irregolari. La questione va esaminata con pragmatismo e con i numeri. Se le politiche di Governo di Matteo Salvini hanno fatto diminuire il numero degli sbarchi significa che stiamo controllando, se non azzerando, gli ingressi, che stiamo operando sulla diminuzione delle presenze dei sistemi di accoglienza».
Un’altra azione forte del Governo è quella di realizzare accordi bilaterali con i paesi di origine in modo tale, spiega Arrigoni, che gli irregolari che non hanno più diritto di rimanere nel sistema di accoglienza «non ricevano solo un foglio di via, lasciando così perdere le loro tracce, ma vengano rimpatriati». Il senatore rispedisce al mittente anche le accuse che il decreto incrementi il numero degli irregolari: «è il Partito Democratico ad averli creati. Questo decreto sta diminuendo invece i fattori di attrazione verso l’Italia e in questo modo si riducono anche le morti in mare, che in cinque anni, dal 2013 al 2017, sono state stimate dall’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, in 15 mila unità nel Mediterraneo».
A suo parere perché il decreto sicurezza è così avversato?
«C’è di mezzo la questione ideologica. Il Pd sostiene che tutte le persone che arrivano in Italia stiano scappando da guerre e persecuzioni, ma i dati del Ministero dell’Interno di allora, prima Alfano e poi Minniti, dimostrano invece che solo il 15% dei migranti ottiene la protezione internazionale. La politica di rigore di Matteo Salvini va proprio a tutelare coloro che scappano da guerre e da persecuzioni con un sistema di accoglienza a loro dedicato, introducendo per esempio l’istituto della manifesta infondatezza. Prima di questo tutti coloro che arrivavano in Italia e che chiedevano asilo anche se non lo ottenevano, entravano comunque nel sistema di accoglienza e beneficiavano per 2 anni di colazione, pranzo e cena oltre che della wi fi. Ora con l’istituto della manifesta infondatezza, che è un altro abbattimento dei fattori di attrazione verso il nostro paese, chi arriva in Italia da un paese sicuro, se inoltrerà la richiesta di asilo, questa verrà automaticamente respinta e quindi non entrerà nel sistema di accoglienza e non graverà sulle tasse del nostro paese. Di fonte ai successi del decreto Salvini apprezzato dalla gran parte degli italiani, la sinistra non avendo altri argomenti non fa altro che evocare scenari catastrofici».