ANCONA – Dal 17 al 22 settembre 2018 si terrà ad Ancona la Summer School “Migration issues in the Balkans” organizzata dalla Politecnica delle Marche e UniAdrion, Associazione delle università dell’area Adriatico-Ionica, nell’ambito dell’iniziativa AI-NURECC (Adriatic-Ionian Network of Universities, Regions, Chambers of Commerce and Cities).
La discussione sulle migrazioni è oggi più che mai viva a livello internazionale e dunque una riflessione “scientifica” sulla questione oltre ad essere tempestiva potrebbe offrire un confronto costruttivo. L’Università Politecnica delle Marche ospita da anni il segretariato permanente di Uniadrion e la stessa associazione sta assumendo un ruolo centrale nella costruzione di un comune sentire nella regione Adriatico-Ionica.
«Le università sono i luoghi dove i problemi complessi trovano soluzioni – afferma ilRettore Sauro Longhi – nei laboratori di ricerca nelle aule le culture diverse trovano spazio e si arricchiscono, e dal confronto e dalla conoscenza reciproca è possibile costruire una cittadinanza globale, esattamente come si è fatto nel recente passato, dove le università hanno contributo alla costruzione dell’Europa attraverso lo sviluppo di programmi collaborativi di ricerca e di mobilità Erasmus. Questa summer school vuole proporre, con il rigore scientifico delle università, possibili strumenti per comprendere i flussi migratori che interessano i Balcani e tutta l’Europa».
Giulia Bettin, professoressa di Economia Politica, tra gli organizzatori della summer school: «Una riflessione approfondita ed equilibrata sull’immigrazione, dai Balcani e non solo, implica analizzare con i metodi, e il rigore tipici dell’analisi scientifica, la dimensione, le caratteristiche e gli impatti del fenomeno, andando oltre i luoghi comuni che spesso caratterizzano il dibattito pubblico sull’argomento. È anche importante adottare un approccio interdisciplinare per tenere conto della multidimensionalità che caratterizza il fenomeno migratorio e le sue interazioni coi diversi aspetti del vivere sociale.
Mario Giordano, Segretario Generale Uniadrion: «Le attività accademiche e la condivisione delle idee sono uno strumento diplomatico fondamentale per la risoluzione dei conflitti e la costruzione di un dialogo tra culture e tradizioni diverse. Il problema è complesso e una discussione non ideologica – quale quella che la scuola intende promuovere – speriamo consenta di metterne in risalto le caratteristiche essenziali, rendendo evidenti le possibili conseguenze del movimento osmotico in corso. Ai partecipanti alla summer school forniremo strumenti concettuali per affrontare la gestione delle migrazioni che, senza sacrificare il dovere all’accoglienza, conducano a un rafforzamento e a un arricchimento del tessuto culturale, sociale ed economico dei Paesi di arrivo delle migrazioni e, nel medio termine, attraverso meccanismi di ‘feedback’ da guidare e favorire, anche dei Paesi da cui le migrazioni hanno origine».
Il corso
La scuola intende fornire un corso di formazione intensivo a studenti, giovani ricercatori e funzionari interessati alla situazione economica, sociodemografica e politica dei Balcani. Quest’anno il focus principale sarà sulle questioni legate alla migrazione. Le lezioni riguarderanno argomenti quali: l’impatto economico della migrazione internazionale, i flussi migratori nella regione adriatico-ionica, la riconciliazione nello spazio post-jugoslavo, la cooperazione territoriale europea. La scuola è indirizzata a 30 studenti in economia, sociologia, scienze politiche e discipline affini, nonché a giovani funzionari che lavorano per istituzioni che operano nei Balcani e che si occupano di questioni legate alla migrazione. Verrà data priorità agli studenti provenienti da università appartenenti all’Associazione UniAdrion e a studenti o giovani funzionari provenienti dai paesi coperti da EUSAIR (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia, Slovenia).
(La foto in apertura è tratta dal documentario Rai “Gioco di confine” di Massimo Veneziani e Riccardo Milletti mostrato agli studenti dell’Univpm durante YFF del 2017)