MILANO – 1800 aziende del distretto calzaturiero marchigiano fanno sistema e si uniscono nella Shoes Valley, la Silicon Valley marchigiana delle scarpe. Il progetto, in fermento da un po’, ha avuto il suo lancio ufficiale al Micam, la fiera leader delle calzature di qualità che riunisce 1303 espositori, di cui 695 italiani e 608 internazionali, per 60 mila metri quadrati di stand.
Shoes Valley (“la valle delle scarpe”) racchiude e identifica tutta la filiera completa del calzaturiero marchigiano ma va anche oltre e vuole valorizzare le Marche dal punto di vista storico, geografico, economico e commerciale. «Questo progetto non si esaurisce nel calzaturiero ma guarda anche al turismo, all’artigianato artistico e di qualità e alle bellezze del territorio», dice Fabrizio Schiavoni, segretario generale della Camera di Commercio Marche. «La Camera di Commercio si propone come facilitatore tra sistema istituzionale, imprenditoriale e associativo», conclude Schiavoni.
Come logo di Shoes Valley c’è un cuore che rappresenta la passione e la dedizione al lavoro degli imprenditori marchigiani. E poi alcuni lacci, che si intrecciano e che oggi mancano. Sono le tecnologie carenti: trasporti, logistiche e web.
«La Shoes Valley dimostra che il nostro distretto ha saputo fare quadrato e guarda al futuro tutti insieme, mettendo noi una nostra bandiera», osserva Salina Ferretti, direttore generale dell’azienda Falc Spa di Civitanova Marche e presidente della sezione Calzaturiero di Confindustria Macerata. Che prosegue. «È il segnale di un settore che non si arrende e vuole fare onore a 50-60 anni di storia calzaturiera. Siamo coscienti delle problematiche ma guardiamo con coraggio al futuro. Una Valley è più di un distretto: vorremmo raccontarci in modo più moderno è completo. Si tratta di un’evoluzione, non di uno spartiacque».
La Shoes Valley è un progetto di marketing territoriale di ampio respiro che ha l’obiettivo di mettere in rete tutti gli attori del comparto, non solo i calzaturieri. Non a caso, accanto alle associazioni industriali sono pienamente coinvolte anche quelle dell’artigianato. «La Shoes Valley darà forza e visibilità anche a decine di piccole aziende come tacchifici, solettifici, accessoristi che saranno inserite in un contesto più solido e di dimensione internazionale, capace di creare le premesse per uno sviluppo del loro business», sottolinea Giammarco Ferranti, responsabile Federmoda di Cna Fermo-Macerata. A lui fanno eco altri esperti e rappresentanti di categoria, tutti insieme a Milano per sostenere il progetto: Valentino Fenni, presidente della sezione Calzature Confindustria di Ascoli Piceno e Fermo, Simone Del Gatto, presidente della sezione Calzature Confartigianato Macerata Fermo e Ascoli Piceno, Gabriele Micozzi, docente di marketing e comunicazione.
Ora, però, bisogna lavorare su quei lacci rossi che percorrono il cuore della Shoes Valley. Ferretti, infatti, ha già in mente uno dei primi obiettivi: «Premeremo per migliorare le infrastrutture marchigiane, perché turisti e acquirenti possano raggiungerci più facilmente, con la riattivazione dell’aeroporto di Ancona-Falconara e il potenziamento della Freccia Rossa».