ANCONA – Una mini discarica a cielo aperto in via Isonzo, in pieno rione Adriatico, a due passi dal centro. Qui, qualcuno avrebbe portato, giorni fa, addirittura ciò che resta di un bagno. C’è infatti un lavabo arrugginito e smontato ai bordi della carreggiata, procedendo verso Portonovo, sulla sinistra. È ridotto a pezzi, quel lavandino, tra la batteria di cassonetti poco distante dall’imbocco per via Redipuglia.
Nei giorni scorsi, altri rifiuti ingombranti erano stati appoggiati in strada. Come in via Trieste, una traversa del viale della Vittoria, ma in quel caso il conferimento era corretto, dato che – in bella vista – c’era un inequivocabile foglio con l’indicazione dell’ora e del giorno in cui gli operatori ecologici di AnconAmbiente (l’azienda anconetana di smaltimento rifiuti e di nettezza urbana, ndr) sarebbe passata per il ritiro.
In via Isonzo, invece, nulla di tutto questo. Almeno, fino alle 12.40 di oggi (9 gennaio). In più, ai lati dei bidoni neri della raccolta indifferenziata, ecco che spunta un sacchetto bianco di plastica, con della immondizia (tipo organica) dentro. A terra, un disastro di sporcizia, con i rimasugli di un pasto, fra poltiglia di pomodoro e limoni a metà. E poco più in là, ancora rifiuti mal conferiti, con diversi scatoloni uno sopra l’altro e dei sacchetti di nylon dentro.
«Forse, il lavandino è stato scaricato di notte», commenta un residente. «Fino a tre giorni fa, non l’ho notato, dev’essere recente – gli fa eco un’altra –. Eppure, basterebbe così poco per avere senso civico».
E in effetti, a dire il vero, AnconAmbiente ha da qualche anno ideato un efficiente servizio per lo smaltimento di rifiuti ingombranti, con tanto di linea telefonica dedicata e intuitiva applicazione per smartphone.