FALCONARA – I giudici di secondo grado confermano: il Ministero dell’Interno e quello dell’Economia e delle Finanze dovranno versare al Comune di Falconara 393.784 euro, ossia l’importo per l’Ici sui fabbricati industriali che il Governo avrebbe dovuto trasferire all’ente locale per compensare le minori entrate dopo l’introduzione, a livello nazionale, di nuovi criteri di calcolo, in vigore dal 2002. È quanto stabilisce una sentenza del 16 settembre, emessa della seconda sezione civile della Corte di Appello di Ancona, che ha confermato la decisione del giudice Valerio Guidarelli del Tribunale dorico, risalente al giugno 2019. In primo grado, con la sentenza 1.060, era stato accolto il ricorso presentato nel febbraio 2017 dall’amministrazione comunale falconarese. Oltre a versare al Comune di Falconara i mancati introiti per l’imposta, i Ministeri dovranno rifondere anche le spese legali, quantificate per il contenzioso d’appello in 10.800 euro. Queste vanno a sommarsi alle spese sostenute in primo grado, che erano state stabilite dal Tribunale di Ancona in 11.241 euro.
La sentenza della Corte d’Appello di Ancona è immediatamente esecutiva, quindi il Comune di Falconara può sin d’ora rivendicare il versamento dell’importo, anche se i due Ministeri hanno già annunciato di voler ricorrere in Cassazione. La Suprema corte non ha ancora preso decisioni in merito a ricorsi analoghi.
Il Comune di Falconara, come centinaia di altri enti locali, rivendica il versamento delle compensazioni per il minore gettito Ici sui fabbricati industriali dal 2002 (anno in cui erano entrati in vigore i nuovi criteri di calcolo, penalizzanti per gli enti locali, sulla base della legge Finanziaria 2001) fino al 2009, anno in cui il Ministero dell’Interno stabilì in maniera retroattiva di non dover versare alcunché agli enti locali che non avevano raggiunto un determinato importo. Contenziosi sono stati avviati tra l’altro dal Comune di Monza, da quello Oderzo (in provincia di Treviso), di Faenza (Ravenna), di Sala Bolognese (Bologna), di Bologna e di Modena. Finora in ognuno dei contenziosi i giudici di primo e secondo grado hanno stabilito l’illiceità della posizione ministeriale. Già nel 2014 il Comune di Falconara aveva deciso di aderire a una convenzione dell’Anutel (Associazione nazionale uffici tributi enti locali) che, alla luce delle prime sentenze favorevoli agli enti locali, aveva messo a disposizione un servizio a supporto dei circa 900 Comuni coinvolti nella vicenda per ottenere l’integrale reintegro dei contributi erariali, prima erogati e poi compressi. Era seguita una lettera di diffida al Ministero dell’Interno, autore della comunicazione del 2009 con la quale si avvisavano i Comuni del mancato versamento dei contributi e, dato il mancato raggiungimento di una soluzione extragiudiziale, il Comune di Falconara ha avviato il contenzioso.
«Ancora una volta i Ministeri confermano la volontà di non accogliere le legittime richieste dei Comuni – dice il vicesindaco Raimondo Mondaini, con delega al Bilancio –. A questo punto attiveremo gli strumenti necessari per la riscossione».