ANCONA – «Oggi nel Paese sono stati segnalati 468 decessi. Un numero tra i più elevati d’Europa che mostra come la lotta alla pandemia abbia necessità di ulteriori interventi: le Regioni hanno responsabilità e ragioni». Ne è convinto il senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti. Una dichiarazione la sua, a commento della proposta avanzata da Regioni e province Autonome al Governo, per chiedere una revisione dell’attuale sistema di classificazione per fasce di colore, di sorveglianza e di conteggio dei ricoveri Covid.
Il parlamentare converge in parte sulle richieste dei governatori italiani, ai quali però tira anche le orecchie. Vediamo perché.
Cosa chiedono le Regioni
Regioni e Province autonome, con documento unitario, chiedono al Governo una serie di revisioni dell’attuale sistema, nell’ottica di una semplificazione delle regole, così da basarle non più sulla suddivisione per zone di rischio, ma concentrando l’attenzione solo sui cittadini, in relazione al completamento del ciclo vaccinale.
Tra le proposte avanzate, quelle di superare il sistema a colori delle zone di rischio; rivedere le misure inerenti la sorveglianza sanitaria, suddividendo tra i casi positivi asintomatici e quelli con sintomatologia correlata; sospendere il contact tracing nell’attuale contesto epidemiologico di elevata incidenza per la variante omicron, al fine di concentrare energie e risorse per un più efficace contrasto al virus; proposta di aggiornamento delle misure di isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali con la proposta di riduzione dei giorni di isolamento (pari a 3 giorni dall’inizio dei sintomi e ulteriori 3 giorni obbligo mascherina FFP2, favorendo l’autosorveglianza).
Tra le richieste anche quella di revisione e superamento dell’attuale sistema di sorveglianza nelle scuole, procedendo alla sospensione della didattica in presenza solo per i soggetti sintomatici; sospensione del contact tracing e mantenimento dell’autosorveglianza; revisione della classificazione dei ricoveri Covid, tenuto conto che al momento tutti i pazienti ricoverati, anche per altre patologie, se positivi, vengono conteggiati come ricoverati per le conseguenze da Covid; revisione della disciplina vigente che garantisca le modalità di riconoscimento della Certificazione verde rilasciata da un Paese dell’Unione Europea in corso di validità; in via transitoria, consentire l’utilizzo della Certificazione verde da Paesi esteri con una durata maggiore rispetto a quella vigente in Italia, prevedendo l’effettuazione di tamponi.
Il punto di vista del senatore
Il pentastellato fa notare che le Regioni «hanno avuto quasi due anni per intervenire sulla medicina territoriale ed avrebbero dovuto potenziare immediatamente le proprie strutture ospedaliere, che in epoca pre-Covid erano state depotenziate ed addirittura chiuse. Condivido però – dice – che sia necessaria una omogeneizzazione nazionale, ed addirittura a livello europeo, dei criteri usati per l’inclusione nelle varie zone».
Secondo il senatore «va potenziata la sorveglianza sanitaria in particolare le terapie precoci. Credo che sia i ricoveri che i decessi debbano essere chiaramente suddivisi in base a chi ha patologie gravi con covid e ha il covid, ma non altre patologie. Credo sia evidente come il Super green pass e l’obbligo vaccinale, non introdotte quasi in nessun altro paese d’Europa, non abbiano raggiunto l’obiettivo prefissato. Si tratta di normative liberticide che calpestano i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana ed europea e che parallelamente danneggiano il turismo e le piccole e medie imprese che sono l’asse portante di questo Paese».