ANCONA – Due anni e sei mesi al bidello accusato di molestie sessuali su tre studentesse di una scuola superiore del capoluogo dorico. È quanto ha chiesto la procura oggi, dopo la requisitoria del pm che ha ripercorso i fatti attribuiti all’over 50enne finito in manette il 16 marzo per violenza sessuale aggravata. L’uomo oggi, giovedì 21 settembre, era in tribunale e come lui c’erano anche i genitori dell’unica studentessa che si è costituita parte civile insieme ai familiari, nel processo per il quale si procede con rito abbreviato. Uscendo dall’aula i genitori hanno commentato sottolineando come sono rimasti amareggiati che la scuola frequentata dalla figlia e nella quale sarebbero avvenute le molestie, non si sia costituita parte civile.
La denuncia iniziale era arrivata ai carabinieri della stazione di Brecce Bianche dopo che una 16enne aveva raccontato in famiglia le presunte molestie ricevute dal bidello. Apprezzamenti spinti, palpeggiamenti e baci, aveva riferito la studentessa tanto che i genitori si erano subito rivolti ai militari. Le molestie sarebbero avvenute nell’ascensore e in uno sgabuzzino dell’istituto scolastico. Dopo la denuncia i carabinieri avevano messo delle telecamere nascoste che riprenderebbero il bidello in atteggiamenti equivochi anche con altre due studentesse (una si è costituita parte civile nel processo e l’altra no).
Finito agli arresti domiciliari attualmente ha un provvedimento restrittivo che gli impedisce di avvicinarsi alle scuole e a luoghi frequentati da minorenni.
La tesi sostenuta dalla difesa è che negli atteggiamenti dell’uomo non c’erano intenti sessuali ma solo baci e abbracci innocenti in segno di affetto.
Prossima udienza il 14 novembre con le repliche della difesa. L’avvocato del bidello è Francesco Nucera. I genitori sono rappresentati dall’avvocato Diego De Giacomi mentre la figlia è rappresentata dall’avvocato Cinzia Molinaro.