Ancona-Osimo

Ancona: il monumento ai Caduti tra scarabocchi e citazioni. I cittadini: «A cosa servono le telecamere?»

In tanti, in questi giorni, approfittano delle belle giornate per salire sul Monumento ed esporsi al sole. Ma è impossibile non notare le troppe scritte sulle colonne del marmo in pietra d'Istria

Ancona, il Monumento dei Caduti al Passetto

ANCONA – Monumento ai Caduti: baciato dal sole ma troppo sporco. Nei giorni scorsi, il Monumento del Passetto, che sorge nel rione più prestigioso di Ancona, è stato preso d’assalto dai tanti cittadini, complici le belle giornate e le temperature piuttosto miti.

Peccato, però, che tra foto e selfie, lo sfondo sia perlopiù fatto di vandalismi, scritte volgari e scarabocchi di ogni genere. Per questo Monumento, non c’è pace dalla scorsa estate. Già in agosto erano comparse le prime scritte. La data è pressoché certa, visto che è impressa sul marmo in pietra d’Istria.

Oltre la data, c’è chi lascia quello che sembrerebbe il proprio nome e cognome e persino quello che potrebbe essere il proprio account Instragram, con didascalie apparentemente prive di senso, del tipo: «Sono quella scappata di casa».

Sulla colonna di fronte all’hotel, c’è chi ha osato scomodare Leopardi. «Sempre meglio Leopardi di insignificanti falli disegnati col pennarello nero» – osserva un anziano. Ma torniamo ai fatti: c’è un verso de L’infinito, scritto con un pennarello rosa. Eccolo qui: «Tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare».

In rosa, sulla sinistra, la scritta di uno dei più celebri versi de L’infinito, di Giacomo Leopardi

Certo, direbbe qualcuno, almeno si contribuisce a divulgare un po’ di cultura. Tra l’altro – per inciso – si tratta di cultura nostrana, visto che Leopardi era marchigiano (di Recanati). Ma «c’è davvero bisogno di scarabocchiare un Monumento con un pennarello rosa?».

Una domanda, questa, che si sono posti in molti tra chi, nel fine settimana, ha approfittato delle belle giornate per sedersi ad ammirare il mare o per stendersi al sole, proprio sul Monumento del Passetto. E ancora: «A cosa servono le telecamere comunali se nessuno le controlla?». In effetti, non sarebbe poi così difficile risalire ai vandali: c’è la data sul Monumento, una telecamera che lo punta e talvolta persino il presunto nome dell’autore: cos’altro serve?

Da notare che tra cuori romantici o sigilli d’amicizia, ci sono molti nomi di ragazzine. In altri punti, si legge in inglese, o brevi tag come «Richi dj». E se ci giriamo notiamo: «Passetto appeso», «Viva la 3^C» e chi più ne ha più ne metta.

Per non parlare, poi, delle cartacce che spesso alcuni gruppi di personegiovanissimi in particolare – lasciano cadere a terra, contribuendo a sporcare la città. Insomma, basterebbe davvero poco per tentare di dare un minimo di decoro urbano in più a un capoluogo di regione che, sì, forse lo meriterebbe.

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