Ancona-Osimo

Ancona piange Antonietta Talevi, attrice e poetessa del vernacolo

Morta a 85 anni la storica bagnante del Passetto. Il ricordo degli amici: «Era sempre attiva e sorridente». Aveva gestito il bar all'interno dell'ex Metropolitan, poi in piazza Cavour e in Corso Carlo Alberto

Antonietta Talevi

ANCONA – Antonietta Talevi, addio alla conosciutissima poetessa e attrice del vernacolo anconetano. Si è spenta venerdì (15 marzo), a 85 anni, nella sua casa di via Redipuglia, nel quartiere Adriatico, circondata dall’affetto dei suoi cari. Lascia un vuoto incredibile, Antonietta, vedova del barista Marcello Magi. I funerali domani (lunedì 18 marzo), alle 15.30, nella Chiesa della Misericordia.

I due avevano gestito lo storico bar all’interno del cinema teatro Metropolitan, in centro. Dopo la chiusura del Metro, avevano rilevato il bar in stile liberty di piazza Cavour e quello vicino all’ex Cinema Coppi, in Corso Carlo Alberto. Una donna attiva, coraggiosa, spigliata, sorridente, ironica, solare: chi la conosce, lo sa. Tany D’Ancona, una delle sue amiche di sempre, stenta ancora a crederci. La voce rotta dal pianto all’uscita della camera ardente, in via della Montagnola 13, alla Casa funeraria Tabossi, dove sarà possibile darle l’ultimo saluto fino alle 19 di oggi (domenica 17 marzo).

Talevi durante uno spettacolo

«È stato un fulmine a ciel sereno, se n’è andata in poche settimane.  Ci teneva a dire la sua età e io la punzecchiavo spesso: ˊMa perché lo fai?ˊ. E lei mi rispondeva: ˊCosì mi fanno i complimentiˊ». Si muoveva col bus, frequentava il Mercato delle Erbe e si occupava da sola del cagnolino dopo due lutti importanti che l’hanno colpita: la figlia, Patrizia, e il marito. «Fui io a convincerla a recitare – ricorda Tany – Dapprima era scettica, poi ne fu entusiasta. Viaggiavamo per i teatri, giravamo i paesi e le città. Un mese fa sono andata a trovarla. Guardando le nostre foto sopra un mobile, mi ha detto: ˊChe bei ricordi i nostri spettacoliˊ». La voce si rompe in un pianto.

Alla base di tutto, un tumore che non le ha lasciato scampo e l’ha sottratta al palcoscenico della vita in poche settimane. Habitué della spiaggia del Passetto, in tanti la ricordano con il suo lettino azzurro. Lei, bionda e riccia, amava i ciottoli sotto al Monumento dei Caduti. Daniela, Franco Stazio e Sabrina la ricordano bene: «La incontravamo spesso, è un grosso dispiacere», dicono. Lascia il figlio, Gianluca, la nuora, Maristella, il genero Maurizio, i nipoti Giaris e Alessandra, il fratello Carlo e la sorella Carolina.

Antonietta Talevi

Simonetta Foschi e il marito, Giorgio, l’avevano conosciuta tempo fa: «Al mattino, veniva da noi, parlavamo a lungo, ci raccontava aneddoti, poesie e barzellette». Fu proprio il Passetto a far incontrare di nuovo Tany e Antonietta: «La vita ci aveva portato sue due strade diverse, ci eravamo perse di vista, come talvolta accade. Poi ci siamo incontrate al mare, ci siamo sedute sulla riva e lei mi ha letto un suo scritto. Le ho proposto di entrare nella mia compagnia, tanto era bello e coinvolgente. Sarebbe stata perfetta a teatro, si intuiva». E così è stato. Fino all’ultimo inchino, il più doloroso. Ma quello di Antonietta è uno show che si chiude con tanti, troppi applausi.

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