ANCONA – È stata la prima donna in Italia a guidare un aeroporto: morta a 83 anni Giuliana Cucchieri. Moglie del farmacista anconetano Lucio Guazzati, da cui ebbe un figlio (Luca) rimase vedova un anno dopo il matrimonio, nel 1961.
Laureatasi in giurisprudenza a Macerata, nel 1969 vince il concorso per direttore d’aeroporto al ministero dei trasporti. È la prima donna in Italia e rimarrà l’unica per oltre 20 anni. L’Enac le assegna prima Fiumicino, poi Bologna e Firenze, per 12 anni.
Si diploma alla Scuola di guerra aerea delle Cascine di Firenze, prima e unica donna a farlo. Ottiene persino la parificazione del suo ruolo civile ai gradi militari di generale, guadagnandosi fama e prestigio. Un’importante casa di moda italiana disegna per lei la prima divisa da direttore d’aeroporto (donna) coi gradi. Nel frattempo, è nominata in svariate commissioni interministeriali d’inchiesta per i più gravi disastri aerei, fra cui Ustica.
Ma la sua Falconara le manca e lei chiede di tornare. Grazie all’atterraggio del Concorde e alla realizzazione di una grande e moderna aerostazione internazionale il Sanzio viene promosso. Nel ’91, il ponte aereo umanitario per Sarajevo, il più lungo al mondo mai realizzato, con la Nato che utilizza lo scalo militare aereo di Falconara.
E Cucchieri viene invitata e accolta come autorità d’ispezione sulla portaerei Clemenceau, di stanza nell’Adriatico settentrionale. Massima esperta di navigazione aerea, è stata presidente di commissione d’esame in centinaia di abilitazioni e brevetti tenendo a battesimo altrettanti piloti. Dopodiché, viene assegnata a Bologna (terzo aeroporto d’Italia) quando lo scalo prende in consegna sia Lugo che Rimini.
Quindi, la battaglia (poi vinta) per ottenere il meritato riconoscimento di primo dirigente. Dal 2000 in poi, molte le colleghe donne che si ispireranno a lei. Dopo il gravissimo incidente aereo di Linate, le viene chiesto di dirigere l’aeroporto milanese. Nel 2005, chiederà per la pensione, ma il ministero la vuole ancora lì, al suo posto, perché pare che non ci fosse un collega (neppure tra gli uomini) qualificato quanto lei. Un ruolo delicato e pericoloso, il suo.
Il pensionamento arriverà dopo estenuanti bracci di ferro due anni dopo. Nel 2007, torna ad Ancona, dalla sua famiglia. Viene insignita del titolo ˊmarchigiana dell’annoˊ e partecipa al Soroptmist, occupandosi anche di teatro e dell’associazione ˊAmici della musicaˊ. Lunedì le esequie, alle 15, alla chiesa del Sacro Cuore di Ancona.