ANCONA – «Sono pentito e distrutto per quanto accaduto. Non mi do pace. Vorrei incontrare i familiari delle due donne». Così Massimo Renelli, il camionista di 47 anni, senigalliese, ha parlato davanti al gip Sonia Piermartini, questa mattina, durante l’udienza di convalida.
Renelli è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale plurimo aggravato per aver investito mortalmente due donne di Fano all’alba dell’Epifania, lungo la provinciale Arceviese, a pochi passi dalla discoteca Megá dove aveva passato la serata.
Per un’ora ha parlato davanti al gip, assistito dai suoi avvocati Tommaso Rossi e Marusca Rossetti, raccontando tutto quello che ricordava di quella sera. «Le due donne non le ha proprio viste – ha riferito il suo legale, Tommaso Rossi – ad udienza terminata. Ricorda di essere stato abbagliato dai fari di un’auto e poco dopo ha sentito un botto sperando si trattasse di un animale». Al gip ha detto di essere pentitissimo e prostrato. Al Megà era stato due ore e poi aveva ripreso l’auto per tornare a casa, a Passo Ripe. Secondo i suoi avvocati non stava parlando al cellulare e andava a velocità moderata, entro i limiti previsti per quel tratto, 70 chilometri orari. Il pm Ruggiero Dicuonzo ha chiesto i domiciliari. Il gip, che inizialmente si era riservato, ha deciso per i domiciliari.
Renelli ha lasciato la cella di sicurezza della questura nel primo pomeriggio per tornare a casa della madre. A perdere la vita nell’investimento mortale sono state Sonia Farris, 34 anni, parrucchiera, ed Elisa Rondina, 43 anni, insegnante alla scuola primaria.